For a ball in Naples in honor of Giuseppe Bonaparte Gaetano Gioia resumed the ancient operatic subject of Caesar in Egypt, back in vogue and referred in encomiastic terms to Napoleon since 1796. Gioia wrote his choreography inspired by the opera of Francesco Ballani and Giuseppe Maria Curci of that year. Later he draws a new version for a performance in Milan in front of Napoleon himself. The success of this second version suggested to Luigi Andrioli and Ercole Paganini another opera setting for the Teatro Imperiale in Turin in 1814. It is a rare case of translation from an opera to a ball and viceversa, from a ball to an opera. Due to the choice of Gioia's ball as a direct source, Adrioli and Paganini recover the dramaturgy of the reformed Italian opera that called for terrible situations; but they introduce it in an opera that, in regard to the dramatic plan and the lyrical numbers, is substantially marked by French poetic, where the classicism of Napoleonic era had reaffirmed the separation between melodic and dramatic value.

Per un ballo dedicato a Napoli per Giuseppe Bonaparte Gaetano Gioia riprese l’antico soggetto operistico di Cesare in Egitto, tornato in auge in chiave encomiastica riferita a Napoleone fin dal 1796. Dall’opera di Francesco Ballani e Giuseppe Maria Curci di quell’anno, Gioia prese infatti le mosse per la sua coreografia. Rivide poi quel ballo per una rappresentazione a Milano davanti allo stesso Napoleone. Dal successo di questa seconda versione presero le mosse Luigi Andrioli e Ercole Paganini per un’opera allestita al Teatro Imperiale di Torino nel 1814. È un caso raro di traduzione da un’opera al ballo e viceversa dal ballo all’opera. Grazie al ballo di Gioja assunto come fonte diretta, Adrioli e Paganini recuperano la drammaturgia dell’opera italiana riformata che chiedeva situazioni tensive e terribili; ma la ospitano dentro un’opera che, per piano drammatico e gestione dei numeri lirici, è sostanzialemente improntata alla poetica francese dove il classicismo napoleonico aveva riafferamato la scissione tra valore melodico e valore drammatico.

Dall’opera al ballo e ritorno. “Cesare in Egitto” nell’Italia napoleonica / Russo, Paolo. - In: RICERCHE DI S/CONFINE. - ISSN 2038-8411. - Dossier 5(2019), pp. 1-20.

Dall’opera al ballo e ritorno. “Cesare in Egitto” nell’Italia napoleonica

RUSSO, Paolo
2019-01-01

Abstract

For a ball in Naples in honor of Giuseppe Bonaparte Gaetano Gioia resumed the ancient operatic subject of Caesar in Egypt, back in vogue and referred in encomiastic terms to Napoleon since 1796. Gioia wrote his choreography inspired by the opera of Francesco Ballani and Giuseppe Maria Curci of that year. Later he draws a new version for a performance in Milan in front of Napoleon himself. The success of this second version suggested to Luigi Andrioli and Ercole Paganini another opera setting for the Teatro Imperiale in Turin in 1814. It is a rare case of translation from an opera to a ball and viceversa, from a ball to an opera. Due to the choice of Gioia's ball as a direct source, Adrioli and Paganini recover the dramaturgy of the reformed Italian opera that called for terrible situations; but they introduce it in an opera that, in regard to the dramatic plan and the lyrical numbers, is substantially marked by French poetic, where the classicism of Napoleonic era had reaffirmed the separation between melodic and dramatic value.
2019
Per un ballo dedicato a Napoli per Giuseppe Bonaparte Gaetano Gioia riprese l’antico soggetto operistico di Cesare in Egitto, tornato in auge in chiave encomiastica riferita a Napoleone fin dal 1796. Dall’opera di Francesco Ballani e Giuseppe Maria Curci di quell’anno, Gioia prese infatti le mosse per la sua coreografia. Rivide poi quel ballo per una rappresentazione a Milano davanti allo stesso Napoleone. Dal successo di questa seconda versione presero le mosse Luigi Andrioli e Ercole Paganini per un’opera allestita al Teatro Imperiale di Torino nel 1814. È un caso raro di traduzione da un’opera al ballo e viceversa dal ballo all’opera. Grazie al ballo di Gioja assunto come fonte diretta, Adrioli e Paganini recuperano la drammaturgia dell’opera italiana riformata che chiedeva situazioni tensive e terribili; ma la ospitano dentro un’opera che, per piano drammatico e gestione dei numeri lirici, è sostanzialemente improntata alla poetica francese dove il classicismo napoleonico aveva riafferamato la scissione tra valore melodico e valore drammatico.
Dall’opera al ballo e ritorno. “Cesare in Egitto” nell’Italia napoleonica / Russo, Paolo. - In: RICERCHE DI S/CONFINE. - ISSN 2038-8411. - Dossier 5(2019), pp. 1-20.
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