Gli innari lituani pubblicati a Königsberg tra la metà del 17° e la metà del 18° secolo ebbero un ruolo importante nello sviluppo della lingua poetica lituana. L’innario del 1666 “Naujos giesmju knygos” di Danielius Kleinas e le sue ristampe aumentate del 1685 e del 1705 contengono decine di testi di buon livello (per lo più tradotti dal tedesco), che contribuirono a rinnovare la lingua poetica lituana. Per la prima volta, nell’approntare queste traduzioni, si tentò di riprodurre con una certa fedeltà i metri e le rime degli originali. Decine di testi di un buon livello, per lo più tradotti dal tedesco, vennero poi pubblicati nell’innario “Jß naujo pérweizdetos ir pagérintos Giesmû Knygos” di Jonas Berentas, uscito nel 1732, e nelle sue ristampe aumentate pubblicate tra il 1735 e il 1748. Gli autori delle nuovi traduzioni lituane non soltanto prestarono attenzione ai metri e alle rime, ma cercarono pure di scrivere in una lingua più vicina al lituano parlato e alle tradizioni folcloristiche, seguendo le idee suggerite da Michael Mörlin nel trattato “Principium primarium in lingua Lithuanica” (Königsberg, 1706). In questo contesto si situano le opere del sacerdote luterano Kristijonas Donelaitis (1714 – 1780), primo grande poeta della letteratura lituana e autore del famoso poema “Metai” (“Le stagioni dell’anno”), pubblicato postumo a Königsberg nel 1818. Numerosi elementi del linguaggio espressivo di questo poema sono dovuti in primo luogo all’influsso dell’innario “Jß naujo pérweizde tos ir pagérintos Giesmû Knygos”, che venne utilizzato da Donelaitis dall’età di diciotto anni, quando studiava nella scuola del duomo di Königsberg.
Innari e lingua poetica lituana / Michelini, Guido. - In: PAIDEIA. - ISSN 0030-9435. - 66:(2011), pp. 283-298.
Innari e lingua poetica lituana
MICHELINI, Guido
2011-01-01
Abstract
Gli innari lituani pubblicati a Königsberg tra la metà del 17° e la metà del 18° secolo ebbero un ruolo importante nello sviluppo della lingua poetica lituana. L’innario del 1666 “Naujos giesmju knygos” di Danielius Kleinas e le sue ristampe aumentate del 1685 e del 1705 contengono decine di testi di buon livello (per lo più tradotti dal tedesco), che contribuirono a rinnovare la lingua poetica lituana. Per la prima volta, nell’approntare queste traduzioni, si tentò di riprodurre con una certa fedeltà i metri e le rime degli originali. Decine di testi di un buon livello, per lo più tradotti dal tedesco, vennero poi pubblicati nell’innario “Jß naujo pérweizdetos ir pagérintos Giesmû Knygos” di Jonas Berentas, uscito nel 1732, e nelle sue ristampe aumentate pubblicate tra il 1735 e il 1748. Gli autori delle nuovi traduzioni lituane non soltanto prestarono attenzione ai metri e alle rime, ma cercarono pure di scrivere in una lingua più vicina al lituano parlato e alle tradizioni folcloristiche, seguendo le idee suggerite da Michael Mörlin nel trattato “Principium primarium in lingua Lithuanica” (Königsberg, 1706). In questo contesto si situano le opere del sacerdote luterano Kristijonas Donelaitis (1714 – 1780), primo grande poeta della letteratura lituana e autore del famoso poema “Metai” (“Le stagioni dell’anno”), pubblicato postumo a Königsberg nel 1818. Numerosi elementi del linguaggio espressivo di questo poema sono dovuti in primo luogo all’influsso dell’innario “Jß naujo pérweizde tos ir pagérintos Giesmû Knygos”, che venne utilizzato da Donelaitis dall’età di diciotto anni, quando studiava nella scuola del duomo di Königsberg.File | Dimensione | Formato | |
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