Stime senza probabilità: assicurazione e rischio nella Firenze rinascimentale

Il saggio vuole chiarire i meccanismi seguiti nella stima dei rischi legati ai traffici marittimi, attraverso l’analisi del settore assicurativo nella Firenze rinascimentale. Oltre ai rischi di tipo strutturale (legati a itinerari, imbarcazioni, clima, etc.) che erano in certa misura prevedibili, bisognava tenere conto di quelli di natura contingente (determinati da pirateria, guerra, etc.), la cui valutazione restava per lo più imponderabile. Per formulare una stima verosimile era necessario sovrapporre due modi di ragionare profondamente differenti: l’approccio pseudo-frequenziale, che si basava su logiche di tipo proto-statistico, e l’inferenza inconscia che si fondava sulle previsioni di chi era ritenuto competente in materia. Questo compito era assolto da due “esperti del rischio” - l’intermediario specializzato e l’assicuratore guida - cui il resto dei contraenti si affidava nella complessa opera di dare un prezzo ai pericoli del mare. This article aims at clarifying which criteria were followed in estimating the risk connected to maritime commerce, by taking into analysis the insurance industry in Renaissance Florence. Besides structural risks (related to itineraries, craft, weather, etc.) that were in some way predictable, contingent risks (connected to piracy, war), whose incidence was difficult to evaluate, had also to be taken into account. To give a plausible estimate two different way of reasoning were needed: a pseudo-frequentist approach, that rested on a proto-statistical way of thinking, and subsymbolic probability, that was grounded on forecasting made by those who were considered to be experienced in such field. This task was carried out by two “experts of risk” - the specialized broker and the leading insurer - to whom the rest of the transactors relied on in the complex effort of appraising the perils of the sea.