L’articolo propone una rilettura dell’opera di Tommaso Di Ciaula (1941-2021), indagandone la dimensione memoriale e politica, le forme dell’autobiografismo lirico e della protesta operaia, aspetti peculiari di un rapporto agonistico e vertiginoso con archetipi ed esperienze della tradizione italiana novecentesca. Nel segno di una serrata continuità fra la prosa poetica e il discorso versificato, la parola letteraria ambisce in Di Ciaula a farsi gesto politico e segnale di un’angoscia che interroga, a partire dalla personale testimonianza, le ferite prodotte nella psiche dallo sviluppo industriale del secondo Novecento.
«I miei trucioli, le mie bestemmie». Rileggendo Tommaso Di Ciaula / Varini, Diego. - In: CONFIGURAZIONI. - ISSN 2974-8070. - 5 (2024)(2024), pp. 53-65.
«I miei trucioli, le mie bestemmie». Rileggendo Tommaso Di Ciaula
Diego Varini
2024-01-01
Abstract
L’articolo propone una rilettura dell’opera di Tommaso Di Ciaula (1941-2021), indagandone la dimensione memoriale e politica, le forme dell’autobiografismo lirico e della protesta operaia, aspetti peculiari di un rapporto agonistico e vertiginoso con archetipi ed esperienze della tradizione italiana novecentesca. Nel segno di una serrata continuità fra la prosa poetica e il discorso versificato, la parola letteraria ambisce in Di Ciaula a farsi gesto politico e segnale di un’angoscia che interroga, a partire dalla personale testimonianza, le ferite prodotte nella psiche dallo sviluppo industriale del secondo Novecento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


