The purpose of this essay is to provide a critical, albeit incomplete, description of some of the most relevant changes introduced by the third and last decree that have recently amended and completed some rules of the Crisis Code, with a particular focus to those governing the negotiated settlement with creditors governed by the Crisis Code it-self. From the analysis conducted, also con-sidering some empirical results, the general feeling is that the legislator is continuing to show amarked sensitivity in the formulation of functional rules to encourage the use of this legal tool of composition by facilitating its access by entrepreneurs. Nor should be overlooked the tendency of the legislature to make the discipline of so-called “early-warnings” increasingly detailed with a progres-sive emphasis not only on the monitoring of crisis elements but also on those of so-called. “pre-crisis” and with an ever-increasing focus on the duty to monitoring of such situations: not only with reference to the entrepreneur, through the discipline – also modified by the third decree – of the ‘ad-equate governance arrangements’ but also with regard to the involvement of corporate bodies (after the corrective interventions, no longer limited to the board of directors, but extended also to the per-son in charge of the audit). Finally, the changes introduced have involved the introduction of rules aimed at regulating certain aspects of the discipline that have perhaps, up to now, remained in the background but will acquire increasing prominence in the future and in the application of the Code. I am referring, in particular, to profiles that might prove crucial for the spread (and therefore the suc-cess) of the composition with creditors, such as, for example, the new provisions aimed at encourag-ing an increasingly intense and active involvement of the company’s stakeholders and those that characterize the settlement of the crisis more and more as a “common path” between entrepreneurs and creditors than as a real procedure.

Il saggio ha ad oggetto un’esposizione critica, seppur incompleta, di alcune del-le più rilevanti modifiche introdotte dall’ultimo decreto correttivo e integrativo del Codice della crisi, con particolare riguardo alle regole che disciplinano la composizione negoziata. Dall’analisi con-dotta, anche sulla base di risultati empirici, si ha l’impressione che il legislatore continui a mostrare una spiccata sensibilità nella formulazione di regole funzionali a incentivarne il ricorso da parte dell’imprenditore facilitandone l’accesso. Neppure va trascurata la tendenza del legislatore a ren-dere la disciplina dei cc.dd. “early-warning” sempre più dettagliata con un rilievo progressivo non solo per il monitoraggio degli elementi di crisi (ma anche per quelli di cc.dd. «pre-crisi») e con un’attenzione sempre più viva per il monitoraggio di tali situazioni: non solo con riferimento all’imprenditore, attraverso la disciplina – anch’essa modificata – degli «adeguati assetti», ma an-che con riguardo al coinvolgimento degli organi societari (dopo gli interventi correttivi, non più cir-coscritti all’organo di amministrazione, bensì estesi anche al soggetto incaricato della revisione contabile). Le modifiche introdotte, infine, hanno comportato l’introduzione di regole volte a disci-plinare alcuni aspetti della disciplina che sono forse, fino ad ora, rimasti sullo sfondo ma che ac-quisiranno in futuro e nell’applicazione del Codice sempre maggior rilievo. Mi riferisco, in partico-lare, a profili che potrebbero risultare cruciali per la diffusione (e quindi il successo) di questo istitu-to come, ad esempio, alle nuove disposizioni dirette a incentivare un coinvolgimento sempre più intenso e attivo degli stakeholders dell’impresa e a quelle che, per così dire, “colorano” la compo-sizione della crisi sempre più come un “percorso comune” tra imprenditore e creditori che come una vera e propria procedura.

Riflessioni sulla disciplina della composizione negoziata della crisi (anche alla luce dei recenti interventi del legislatore): tra nuovi incentivi e partecipazione degli stakeholders / Vitali, Matteo L.. - In: IL DIRITTO FALLIMENTARE E DELLE SOCIETÀ COMMERCIALI. - ISSN 2704-8055. - 2(2025), pp. 319-339.

Riflessioni sulla disciplina della composizione negoziata della crisi (anche alla luce dei recenti interventi del legislatore): tra nuovi incentivi e partecipazione degli stakeholders

Matteo L. Vitali
2025-01-01

Abstract

The purpose of this essay is to provide a critical, albeit incomplete, description of some of the most relevant changes introduced by the third and last decree that have recently amended and completed some rules of the Crisis Code, with a particular focus to those governing the negotiated settlement with creditors governed by the Crisis Code it-self. From the analysis conducted, also con-sidering some empirical results, the general feeling is that the legislator is continuing to show amarked sensitivity in the formulation of functional rules to encourage the use of this legal tool of composition by facilitating its access by entrepreneurs. Nor should be overlooked the tendency of the legislature to make the discipline of so-called “early-warnings” increasingly detailed with a progres-sive emphasis not only on the monitoring of crisis elements but also on those of so-called. “pre-crisis” and with an ever-increasing focus on the duty to monitoring of such situations: not only with reference to the entrepreneur, through the discipline – also modified by the third decree – of the ‘ad-equate governance arrangements’ but also with regard to the involvement of corporate bodies (after the corrective interventions, no longer limited to the board of directors, but extended also to the per-son in charge of the audit). Finally, the changes introduced have involved the introduction of rules aimed at regulating certain aspects of the discipline that have perhaps, up to now, remained in the background but will acquire increasing prominence in the future and in the application of the Code. I am referring, in particular, to profiles that might prove crucial for the spread (and therefore the suc-cess) of the composition with creditors, such as, for example, the new provisions aimed at encourag-ing an increasingly intense and active involvement of the company’s stakeholders and those that characterize the settlement of the crisis more and more as a “common path” between entrepreneurs and creditors than as a real procedure.
2025
Il saggio ha ad oggetto un’esposizione critica, seppur incompleta, di alcune del-le più rilevanti modifiche introdotte dall’ultimo decreto correttivo e integrativo del Codice della crisi, con particolare riguardo alle regole che disciplinano la composizione negoziata. Dall’analisi con-dotta, anche sulla base di risultati empirici, si ha l’impressione che il legislatore continui a mostrare una spiccata sensibilità nella formulazione di regole funzionali a incentivarne il ricorso da parte dell’imprenditore facilitandone l’accesso. Neppure va trascurata la tendenza del legislatore a ren-dere la disciplina dei cc.dd. “early-warning” sempre più dettagliata con un rilievo progressivo non solo per il monitoraggio degli elementi di crisi (ma anche per quelli di cc.dd. «pre-crisi») e con un’attenzione sempre più viva per il monitoraggio di tali situazioni: non solo con riferimento all’imprenditore, attraverso la disciplina – anch’essa modificata – degli «adeguati assetti», ma an-che con riguardo al coinvolgimento degli organi societari (dopo gli interventi correttivi, non più cir-coscritti all’organo di amministrazione, bensì estesi anche al soggetto incaricato della revisione contabile). Le modifiche introdotte, infine, hanno comportato l’introduzione di regole volte a disci-plinare alcuni aspetti della disciplina che sono forse, fino ad ora, rimasti sullo sfondo ma che ac-quisiranno in futuro e nell’applicazione del Codice sempre maggior rilievo. Mi riferisco, in partico-lare, a profili che potrebbero risultare cruciali per la diffusione (e quindi il successo) di questo istitu-to come, ad esempio, alle nuove disposizioni dirette a incentivare un coinvolgimento sempre più intenso e attivo degli stakeholders dell’impresa e a quelle che, per così dire, “colorano” la compo-sizione della crisi sempre più come un “percorso comune” tra imprenditore e creditori che come una vera e propria procedura.
Riflessioni sulla disciplina della composizione negoziata della crisi (anche alla luce dei recenti interventi del legislatore): tra nuovi incentivi e partecipazione degli stakeholders / Vitali, Matteo L.. - In: IL DIRITTO FALLIMENTARE E DELLE SOCIETÀ COMMERCIALI. - ISSN 2704-8055. - 2(2025), pp. 319-339.
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