Risonanze del Romanticismo e prospettive ecocritiche in The Living Mountain di Nan Shepherd Secondo il critico Roderick Watson The Living Mountain (1977) di Nan Shepherd è un’opera pervasa dallo “spirito di Wordsworth”: la relazione tra sentimento e pensiero; la ricerca della conoscenza attraverso l'esperienza corporea; il senso di interconnessione tra tutte le cose; l’agentività del non umano; il desiderio di spiritualità. Questo articolo si propone di identificare tracce di tale spirito e altri segni dell'eredità romantica nel memoir sui generis di Shepherd, mostrando la loro rilevanza rispetto agli studi ecocritici e alla letteratura ecologica dei nostri giorni. In particolare, al centro dell’analisi vi saranno tre questioni principali. Innanzitutto, l'agency del non umano, ossia l'idea che le entità non umane siano capaci di esercitare un’autonomia di azione e influenzare gli esseri umani. In secondo luogo, la convinzione di Shepherd che la conoscenza del sé e dell'altro avvenga attraverso un processo epistemologico anti-cartesiano che confuta l’opposizione binaria tra corpo e mente. Infine, la visione olistica dell’autrice sull'ecosistema globale, secondo la quale relazioni complesse collegano tutte le forme di vita organica e inorganica. Amalgamando lirismo ed esplorazione scientifica, guardando indietro verso la tradizione romantica e in avanti verso le preoccupazioni ecologiche contemporanee, The Living Mountain emergerà come un testo complesso capace di trasmettere quel senso universale dell’“Essere” da cui dipende la sopravvivenza di tutte le specie. Resonances of Romanticism and Ecocritical Perspectives in Nan Shepherd’s The Living Mountain Roderick Watson once wrote that Shepherd’s The Living Mountain (1977) is suffused with the “Wordsworthian spirit” – the intermingling of feeling and thought, the search for knowledge through bodily experience, the sense of the interconnectedness of all things, the agency of the nonhuman, the longing for spiritual being. This article aims at identifying traces of that spirit and other signs of the Romantic legacy, in Shepherd’s sui-generis memoir, showing their relevance in relation to today’s ecocritical studies and ecological literature. In particular, the analysis will address three main issues. First, non-human agency, or the idea that non-human entities are capable of exercising autonomy of action and having an impact on humans. Secondly, Shepherd’s conviction that knowledge of the self and the other occurs through an anti-Cartesian epistemological process refuting the binary opposition between body and mind. Finally, the author’s holistic view of the global ecosystem, whereby complex relationships link all forms of organic and inorganic life. Ultimately, this article will read The Living Mountain as a complex text, which, amalgamating lyricism and scientific exploration and branching backward to the Romantic tradition and forward to contemporary ecological concerns, illuminatingly conveys the universal sense of “Being” on which the survival of all species depends.
Risonanze del Romanticismo e prospettive ecocritiche in "The Living Mountain" di Nan Shepherd / Angeletti, Gioia. - In: LA TORRE DI BABELE. - ISSN 1724-3114. - 19:(2024).
Risonanze del Romanticismo e prospettive ecocritiche in "The Living Mountain" di Nan Shepherd
Gioia Angeletti
2024-01-01
Abstract
Risonanze del Romanticismo e prospettive ecocritiche in The Living Mountain di Nan Shepherd Secondo il critico Roderick Watson The Living Mountain (1977) di Nan Shepherd è un’opera pervasa dallo “spirito di Wordsworth”: la relazione tra sentimento e pensiero; la ricerca della conoscenza attraverso l'esperienza corporea; il senso di interconnessione tra tutte le cose; l’agentività del non umano; il desiderio di spiritualità. Questo articolo si propone di identificare tracce di tale spirito e altri segni dell'eredità romantica nel memoir sui generis di Shepherd, mostrando la loro rilevanza rispetto agli studi ecocritici e alla letteratura ecologica dei nostri giorni. In particolare, al centro dell’analisi vi saranno tre questioni principali. Innanzitutto, l'agency del non umano, ossia l'idea che le entità non umane siano capaci di esercitare un’autonomia di azione e influenzare gli esseri umani. In secondo luogo, la convinzione di Shepherd che la conoscenza del sé e dell'altro avvenga attraverso un processo epistemologico anti-cartesiano che confuta l’opposizione binaria tra corpo e mente. Infine, la visione olistica dell’autrice sull'ecosistema globale, secondo la quale relazioni complesse collegano tutte le forme di vita organica e inorganica. Amalgamando lirismo ed esplorazione scientifica, guardando indietro verso la tradizione romantica e in avanti verso le preoccupazioni ecologiche contemporanee, The Living Mountain emergerà come un testo complesso capace di trasmettere quel senso universale dell’“Essere” da cui dipende la sopravvivenza di tutte le specie. Resonances of Romanticism and Ecocritical Perspectives in Nan Shepherd’s The Living Mountain Roderick Watson once wrote that Shepherd’s The Living Mountain (1977) is suffused with the “Wordsworthian spirit” – the intermingling of feeling and thought, the search for knowledge through bodily experience, the sense of the interconnectedness of all things, the agency of the nonhuman, the longing for spiritual being. This article aims at identifying traces of that spirit and other signs of the Romantic legacy, in Shepherd’s sui-generis memoir, showing their relevance in relation to today’s ecocritical studies and ecological literature. In particular, the analysis will address three main issues. First, non-human agency, or the idea that non-human entities are capable of exercising autonomy of action and having an impact on humans. Secondly, Shepherd’s conviction that knowledge of the self and the other occurs through an anti-Cartesian epistemological process refuting the binary opposition between body and mind. Finally, the author’s holistic view of the global ecosystem, whereby complex relationships link all forms of organic and inorganic life. Ultimately, this article will read The Living Mountain as a complex text, which, amalgamating lyricism and scientific exploration and branching backward to the Romantic tradition and forward to contemporary ecological concerns, illuminatingly conveys the universal sense of “Being” on which the survival of all species depends.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.