Il saggio prende in esame la persistenza delle raccolte rinascimentali di “motti”, “facezie” e “detti piacevoli” sulla tradizione educativa europea di età moderna, con riferimento all’apprendimento linguistico. Questo genere di pubblicazioni, che riuniva narrazione umoristica e indicazioni morali, aveva raccolto notevole successo nell’Italia del Cinquecento; ispirata anche dalle opere di classici quali Cicerone e Quintiliano, era entrata a far parte dell’educazione alla retorica e alle relazioni sociali di intere generazioni, in particolare di quelle gravitanti intorno alle corti. L’articolo segue la ricezione di queste opere nell’Inghilterra riformata, dove figure come John Florio ne adattarono stile e umorismo per comporre i primi manuali di conversazione bilingue. Nel tempo, i manuali di conversazione influenzarono l’educazione linguistica dell’epoca e trasformarono valori e tematiche proprie del mondo di corte in versioni compatibili con i valori e le tematiche della nascente borghesia. Si evidenzia come questi testi, nati come curiosità letterarie, mantennero il ruolo di strumento di educazione pratica e morale, in Italia come in Inghilterra, per tutto il Settecento, riflettendo a modo loro i mutamenti religiosi, culturali e pedagogici.

Motti, facezie e detti piacevoli. Una longue durée della paideia cortigiana rinascimentale / Madella, Laura. - In: ANNALI DI STORIA DELL'EDUCAZIONE E DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE. - ISSN 1723-9672. - (In corso di stampa).

Motti, facezie e detti piacevoli. Una longue durée della paideia cortigiana rinascimentale.

Laura Madella
In corso di stampa

Abstract

Il saggio prende in esame la persistenza delle raccolte rinascimentali di “motti”, “facezie” e “detti piacevoli” sulla tradizione educativa europea di età moderna, con riferimento all’apprendimento linguistico. Questo genere di pubblicazioni, che riuniva narrazione umoristica e indicazioni morali, aveva raccolto notevole successo nell’Italia del Cinquecento; ispirata anche dalle opere di classici quali Cicerone e Quintiliano, era entrata a far parte dell’educazione alla retorica e alle relazioni sociali di intere generazioni, in particolare di quelle gravitanti intorno alle corti. L’articolo segue la ricezione di queste opere nell’Inghilterra riformata, dove figure come John Florio ne adattarono stile e umorismo per comporre i primi manuali di conversazione bilingue. Nel tempo, i manuali di conversazione influenzarono l’educazione linguistica dell’epoca e trasformarono valori e tematiche proprie del mondo di corte in versioni compatibili con i valori e le tematiche della nascente borghesia. Si evidenzia come questi testi, nati come curiosità letterarie, mantennero il ruolo di strumento di educazione pratica e morale, in Italia come in Inghilterra, per tutto il Settecento, riflettendo a modo loro i mutamenti religiosi, culturali e pedagogici.
In corso di stampa
Motti, facezie e detti piacevoli. Una longue durée della paideia cortigiana rinascimentale / Madella, Laura. - In: ANNALI DI STORIA DELL'EDUCAZIONE E DELLE ISTITUZIONI SCOLASTICHE. - ISSN 1723-9672. - (In corso di stampa).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11381/3006755
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