La nuova disciplina in materia di whistleblowing tra punti di forza e criticità

With Legislative Decree No. 24/2023, the legislator, albeit belatedly implementing the European Directive and ’customizing’ its content, has established a unified framework aimed at injecting vitality into a valuable yet previously underutilized prevention tool in our system, namely whistleblowing. While emphasizing support and strengthened protection for whistleblowers and their rights of expression and criticism, this framework introduces new and stringent operational, organizational, and managerial obligations for companies. However, this raises a series of issues, prominent among them being the coordination of this new compliance form with that established by Legislative Decree No. 231/2001 and Law No. 190/2012. This paper aims to explore some of these issues and provide some suggestions, particularly regarding the companies’ organizational fault.

Con il d.lgs. n. 24/2023, il legislatore, attuando tardivamente la Direttiva europea in materia e «personalizzandone» il contenuto, ha predisposto una disciplina unitaria che, passando per il sostegno e la tutela rafforzata del segnalante e del suo diritto di espressione e critica, mira a iniettare vitalità in uno strumento di prevenzione tanto prezioso quanto (nel nostro sistema) inespresso, quale è il whistleblowing. L’introduzione, a tal fine, di nuovi e penetranti obblighi operativi, organizzativi e gestionali a carico delle imprese pone tuttavia una serie di problematiche, tra cui spicca quella concernente il coordinamento di questa nuova forma di compliance con quella di cui al d.lgs. n. 231/2001 e di cui alla l. n. 190/2012. Il saggio si propone proprio di indagare alcune di queste problematiche e fornire qualche spunto di riflessione soprattutto con riferimento alla colpa di organizzazione degli enti.