In questo articolo affrontiamo il tema della stagionalità delle nozze in Italia all’inizio del XIX secolo. Il fenomeno viene affrontato secondo una chiave di lettura geografica. Per raggiungere l’obiettivo sfruttiamo le informazioni raccolte a livello comunale provenienti dallo Stato civile napoleonico per gli anni 1810-12. Sono considerati oltre 80.000 matrimoni relativi a 719 comuni sparsi in tutta Italia. Sono individuati tre principali modelli di stagionalità. Il primo, maggiormente diffuso nell’Italia settentrionale, vede una concentrazione di matrimoni nei mesi di febbraio e novembre. Il secondo, particolarmente esteso nelle aree montane, prevede una particolare frequenza delle nozze nei mesi estivi. Il terzo, tipico dell’Italia meridionale, vede le cerimonie addensarsi nei mesi invernali. Il lavoro identifica anche alcune differenze della stagionalità delle nozze in ambito urbano e rurale. La distribuzione dei matrimoni è determinata dall’occupazione degli sposi e, in ambito rurale, anche dai rapporti contrattuali vigenti nelle campagne. Le prescrizioni di carattere religioso sono pure importanti, ma non tanto quanto i fattori di tipo economico.
La stagionalità dei matrimoni in Italia all’inizio del XIX secolo / Fornasin, A.; Breschi, M.; Manfredini, M.; Ruiu, G.. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA. - ISSN 2974-5780. - (In corso di stampa).
La stagionalità dei matrimoni in Italia all’inizio del XIX secolo.
M. Manfredini;
In corso di stampa
Abstract
In questo articolo affrontiamo il tema della stagionalità delle nozze in Italia all’inizio del XIX secolo. Il fenomeno viene affrontato secondo una chiave di lettura geografica. Per raggiungere l’obiettivo sfruttiamo le informazioni raccolte a livello comunale provenienti dallo Stato civile napoleonico per gli anni 1810-12. Sono considerati oltre 80.000 matrimoni relativi a 719 comuni sparsi in tutta Italia. Sono individuati tre principali modelli di stagionalità. Il primo, maggiormente diffuso nell’Italia settentrionale, vede una concentrazione di matrimoni nei mesi di febbraio e novembre. Il secondo, particolarmente esteso nelle aree montane, prevede una particolare frequenza delle nozze nei mesi estivi. Il terzo, tipico dell’Italia meridionale, vede le cerimonie addensarsi nei mesi invernali. Il lavoro identifica anche alcune differenze della stagionalità delle nozze in ambito urbano e rurale. La distribuzione dei matrimoni è determinata dall’occupazione degli sposi e, in ambito rurale, anche dai rapporti contrattuali vigenti nelle campagne. Le prescrizioni di carattere religioso sono pure importanti, ma non tanto quanto i fattori di tipo economico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.