For over two decades, communication design and its related research decisively shifted towards digital formats and technologies characteristic of the social networks’ galaxy, but not only them. Within this world, User Generated Content seems to prevail, they can be created autonomously by ordinary people who use highly performing personal devices, a series of tools already set up by software, such as filters and text editors, sometimes reworking images found on the web, taking advantage of AI. This happens in ways that often declare the urgency of communicating, by virtue of content that shows what is happening, at the edge of real time. On the other hand, communication designers and researchers often seem to care more about meta-design aspects, about strategies over time. Therefore, is there a figure capable of interpreting techniques, cultural, visual and formal aspects, who plays on grids and sign conventions characteristic of social networks, but at the same time is capable of managing an increasingly complex project? The article aims to show the new skills necessary for the project in the current digital communication, through the critical view of a selection of case studies. Il design della comunicazione e la relativa ricerca vivono da oltre due decenni una decisa virata verso formati e tecnologie digitali caratteristici della galassia dei social network, ma non solo. All’interno di questo mondo paiono dominare gli User Generated Content, realizzati in modo autonomo da persone comuni che sfruttano dispositivi personali molto performanti, una serie di strumenti già predisposti dai software, come filtri ed editor di testo, talvolta rielaborando immagini reperite sul web, sfruttando la AI. Ciò accade in modi che spesso dichiarano l’urgenza del comunicare, in virtù di contenuti che documentano ciò che sta accadendo, al limite del real time. Per contro, spesso designer della comunicazione e ricercatori sembrano curarsi maggiormente degli aspetti meta-progettuali, di strategie nel tempo. Esiste dunque una figura in grado di interpretare tecniche, aspetti culturali, visivi e formali, che giochi sulle griglie e le convenzioni di segno caratteristiche dei social, ma allo stesso tempo sia capace di tenere le redini di un progetto sempre più articolato? L’articolo intende mostrare le nuove competenze necessarie al progetto nell’attuale comunicazione digitale, attraverso la lettura critica di una selezione di casi studio.
Forzare le griglie. Dialogo strumenti-progetto nel design della comunicazione / Tamborrini, Paolo; Di Salvo, Andrea; Remondino, Chiara. - In: QUAD. - ISSN 2611-4437. - 6/2023:(2023), pp. 281-295.
Forzare le griglie. Dialogo strumenti-progetto nel design della comunicazione
Tamborrini, Paolo
;
2023-01-01
Abstract
For over two decades, communication design and its related research decisively shifted towards digital formats and technologies characteristic of the social networks’ galaxy, but not only them. Within this world, User Generated Content seems to prevail, they can be created autonomously by ordinary people who use highly performing personal devices, a series of tools already set up by software, such as filters and text editors, sometimes reworking images found on the web, taking advantage of AI. This happens in ways that often declare the urgency of communicating, by virtue of content that shows what is happening, at the edge of real time. On the other hand, communication designers and researchers often seem to care more about meta-design aspects, about strategies over time. Therefore, is there a figure capable of interpreting techniques, cultural, visual and formal aspects, who plays on grids and sign conventions characteristic of social networks, but at the same time is capable of managing an increasingly complex project? The article aims to show the new skills necessary for the project in the current digital communication, through the critical view of a selection of case studies. Il design della comunicazione e la relativa ricerca vivono da oltre due decenni una decisa virata verso formati e tecnologie digitali caratteristici della galassia dei social network, ma non solo. All’interno di questo mondo paiono dominare gli User Generated Content, realizzati in modo autonomo da persone comuni che sfruttano dispositivi personali molto performanti, una serie di strumenti già predisposti dai software, come filtri ed editor di testo, talvolta rielaborando immagini reperite sul web, sfruttando la AI. Ciò accade in modi che spesso dichiarano l’urgenza del comunicare, in virtù di contenuti che documentano ciò che sta accadendo, al limite del real time. Per contro, spesso designer della comunicazione e ricercatori sembrano curarsi maggiormente degli aspetti meta-progettuali, di strategie nel tempo. Esiste dunque una figura in grado di interpretare tecniche, aspetti culturali, visivi e formali, che giochi sulle griglie e le convenzioni di segno caratteristiche dei social, ma allo stesso tempo sia capace di tenere le redini di un progetto sempre più articolato? L’articolo intende mostrare le nuove competenze necessarie al progetto nell’attuale comunicazione digitale, attraverso la lettura critica di una selezione di casi studio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.