Pubblicato nel settembre 2016 presso Seuil, "La Matière de l’absence" si colloca nel solco dei grandi romanzi che hanno reso celebre in tutto il mondo Patrick Chamoiseau e le sue Antille. Nel fare memoria di ciò che la madre, Man Ninotte, deceduta dopo una lunga malattia, ha rappresentato per sé e per i suoi fratelli, l’“Io narrante” ripercorre di fatto la storia del popolo antillano, risalendo addirittura alle radici della razza umana, fino all’Homo Sapiens. Il romanzo si dipana secondo un triplice asse narrativo, nel quale si mescolano, insieme ai vibranti accenti di denuncia delle atrocità del passato, il tono meditativo di un’appassionata riflessione sulla storia umana, ma anche la malinconica dolcezza del ricordo che un figlio tributa alla madre di cui non cessa di ammirare l’operosa audacia, e infine, la giocosa allegrezza della vita che ovunque si fa beffe della morte, continuando a risorgere e a danzare, proprio dalle sue stesse macerie.
"La matière de l'absence", o la poetica dell' "impensable" di Patrick Chamoiseau / Valenti, Simonetta. - In: LA TORRE DI BABELE. - ISSN 2282-460X. - 18:1(2023), pp. 71-87.
"La matière de l'absence", o la poetica dell' "impensable" di Patrick Chamoiseau
Simonetta Valenti
2023-01-01
Abstract
Pubblicato nel settembre 2016 presso Seuil, "La Matière de l’absence" si colloca nel solco dei grandi romanzi che hanno reso celebre in tutto il mondo Patrick Chamoiseau e le sue Antille. Nel fare memoria di ciò che la madre, Man Ninotte, deceduta dopo una lunga malattia, ha rappresentato per sé e per i suoi fratelli, l’“Io narrante” ripercorre di fatto la storia del popolo antillano, risalendo addirittura alle radici della razza umana, fino all’Homo Sapiens. Il romanzo si dipana secondo un triplice asse narrativo, nel quale si mescolano, insieme ai vibranti accenti di denuncia delle atrocità del passato, il tono meditativo di un’appassionata riflessione sulla storia umana, ma anche la malinconica dolcezza del ricordo che un figlio tributa alla madre di cui non cessa di ammirare l’operosa audacia, e infine, la giocosa allegrezza della vita che ovunque si fa beffe della morte, continuando a risorgere e a danzare, proprio dalle sue stesse macerie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.