Fin dalle prime riflessione sulla struttura di questo numero di FAM è emersa la necessità di parlare di architettura scolastica parlando anche d’altro, un altro che, per la verità, troppo a lungo e forse colpevolmente è rimasto tale. Nel caso di questa intervista, poi, considerando che l’altro è rappresentato dalla pedagogia, la colpevolezza dell’architettura nell’aver lasciato fuori la disciplina protagonista dei processi scolastici emerge con ulteriore chiarezza. In tal senso risulta evidente la centralità e importanza di discutere del rapporto tra architettura e pedagogia con Beate Weyland, docente di Scienze della Formazione presso la Libera Università di Bolzano, da lungo tempo impegnata ad approfondire e sviluppare processi di progettazione condivisa.
Fin dalle prime riflessione sulla struttura di questo numero di FAM è emersa la necessità di parlare di architettura scolastica parlando anche d’altro, un altro che, per la verità, troppo a lungo e forse colpevolmente è rimasto tale. Nel caso di questa intervista, poi, considerando che l’altro è rappresentato dalla pedagogia, la colpevolezza dell’architettura nell’aver lasciato fuori la disciplina protagonista dei processi scolastici emerge con ulteriore chiarezza. In tal senso risulta evidente la centralità e importanza di discutere del rapporto tra architettura e pedagogia con Beate Weyland, docente di Scienze della Formazione presso la Libera Università di Bolzano, da lungo tempo impegnata ad approfondire e sviluppare processi di progettazione condivisa.
Practical instructions for dreaming about school. Interview with Beate Weyland|Istruzioni pratiche per sognare la scuola. Intervista a Beate Weyland / Rapparini, R.. - In: FESTIVAL DELL'ARCHITETTURA MAGAZINE. - ISSN 2039-0491. - 56(2021), pp. 19-27. [10.12838/fam/issn2039-0491/n56-2021/857]
Practical instructions for dreaming about school. Interview with Beate Weyland|Istruzioni pratiche per sognare la scuola. Intervista a Beate Weyland
Rapparini R.
2021-01-01
Abstract
Fin dalle prime riflessione sulla struttura di questo numero di FAM è emersa la necessità di parlare di architettura scolastica parlando anche d’altro, un altro che, per la verità, troppo a lungo e forse colpevolmente è rimasto tale. Nel caso di questa intervista, poi, considerando che l’altro è rappresentato dalla pedagogia, la colpevolezza dell’architettura nell’aver lasciato fuori la disciplina protagonista dei processi scolastici emerge con ulteriore chiarezza. In tal senso risulta evidente la centralità e importanza di discutere del rapporto tra architettura e pedagogia con Beate Weyland, docente di Scienze della Formazione presso la Libera Università di Bolzano, da lungo tempo impegnata ad approfondire e sviluppare processi di progettazione condivisa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.