Partendo da un riordino delle proposte e delle sfide offerte dalle teorie post-heideggeriane della cosa (in quanto distinta dall’oggetto) di ambito anglosassone – in particolare, la object-oriented ontology promossa da Graham Harman e, in una prospettiva più specificamente letteraria, la thing theory elaborata da Bill Brown – il saggio mira a individuare modi di lettura che, incentrandosi sulle tensioni tra materialità e immaterialità, non solo esplorino la natura del testo come oggetto (o cosa) oppure la presenza e funzione degli oggetti e delle cose nei testi, ma anche colgano e valorizzino quelle intersezioni di im/materialità (nel testo e intorno a esso) che, per rifarsi a Jane Bennett in Vibrant Matter (2010), formano particolari nuclei (assemblages) pulsanti di agency e affect. Queste premesse teoriche vengono poi calate nel contesto del museo virtuale “Reve: Romantic Europe – The Virtual Exhibition” (www.euromanticism.org/project-reve/) al fine di individuare approcci capaci di cogliere particolari ‘assemblaggi’ di im/materialità, sondarne le tensioni e tracciarne le valenze. Nel fare il punto su uno specifico dibattito teorico, applicazioni critiche e prassi interpretative già ben radicate negli studi letterari e culturali del mondo anglosassone, il contributo intende delineare metodologie utili a collocare il testo letterario al crocevia di forme di im/materialità – tra cui la realtà dell’oggetto, gli attributi della cosa (thingness), e le dinamiche associate di agency e affect – e così suggerire vie di lettura e spazi interpretativi al confine tra queste dimensioni distinte e coincidenti.

“Leggere ai confini dell’im/materiale: thingness, agency, affect” / Saglia, D.. - In: NUOVA CORRENTE. - ISSN 1825-6554. - 70:172(2023), pp. 79-89.

“Leggere ai confini dell’im/materiale: thingness, agency, affect”

Saglia, d.
2023-01-01

Abstract

Partendo da un riordino delle proposte e delle sfide offerte dalle teorie post-heideggeriane della cosa (in quanto distinta dall’oggetto) di ambito anglosassone – in particolare, la object-oriented ontology promossa da Graham Harman e, in una prospettiva più specificamente letteraria, la thing theory elaborata da Bill Brown – il saggio mira a individuare modi di lettura che, incentrandosi sulle tensioni tra materialità e immaterialità, non solo esplorino la natura del testo come oggetto (o cosa) oppure la presenza e funzione degli oggetti e delle cose nei testi, ma anche colgano e valorizzino quelle intersezioni di im/materialità (nel testo e intorno a esso) che, per rifarsi a Jane Bennett in Vibrant Matter (2010), formano particolari nuclei (assemblages) pulsanti di agency e affect. Queste premesse teoriche vengono poi calate nel contesto del museo virtuale “Reve: Romantic Europe – The Virtual Exhibition” (www.euromanticism.org/project-reve/) al fine di individuare approcci capaci di cogliere particolari ‘assemblaggi’ di im/materialità, sondarne le tensioni e tracciarne le valenze. Nel fare il punto su uno specifico dibattito teorico, applicazioni critiche e prassi interpretative già ben radicate negli studi letterari e culturali del mondo anglosassone, il contributo intende delineare metodologie utili a collocare il testo letterario al crocevia di forme di im/materialità – tra cui la realtà dell’oggetto, gli attributi della cosa (thingness), e le dinamiche associate di agency e affect – e così suggerire vie di lettura e spazi interpretativi al confine tra queste dimensioni distinte e coincidenti.
2023
“Leggere ai confini dell’im/materiale: thingness, agency, affect” / Saglia, D.. - In: NUOVA CORRENTE. - ISSN 1825-6554. - 70:172(2023), pp. 79-89.
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