A duecento anni dalla nascita di Dostoevskij (1821-1881) gli sforzi ermeneutici degli studiosi di tutto il mondo non sembrano aver tralasciato alcun aspetto della vita e dell’opera dello scrittore russo. Tuttavia è innegabile che alcuni testi abbiano ricevuto un’attenzione maggiore rispetto ad altri. Degli scritti lasciati da Dostoevskij e giunti fino a noi, il corpus di lettere rappresenta una delle produzioni meno note e commentate. Ciò nondimeno l’epistolario resta un documento storico fondamentale, uno spazio “proprio” che si fa “altro” in due momenti distinti: quello sincronico, della ricezione del testo da parte del destinatario, e quello diacronico, di chi lo interpreta in prospettiva storica, alla luce di tutti gli altri testi precedenti e successivi. Osservando questo spazio, al contempo privato e pubblico, due riflessioni si impongono: da un lato la lettura dell’epistolario dostoevskiano si proietta sullo sfondo delle opere letterarie e degli interventi di carattere pubblicistico dello scrittore, con cui le lettere si mettono in relazione su un piano sia tematico sia linguistico. Dall’altro, la comunicazione epistolare porta in primo piano la questione del rapporto tra soggettività e oggettività, la possibilità dell’Io di aprirsi a ciò che è diverso da sé.
La confessione impossibile: l’epistolario di F.M. Dostoevskij / DE FLORIO, Giulia. - (2023), pp. 101-112. (Intervento presentato al convegno Fëdor M. Dostoevskij scrittore che "cresce con i suoi lettori" tenutosi a Roma nel 15-16 dicembre 2021).
La confessione impossibile: l’epistolario di F.M. Dostoevskij
Giulia De Florio
2023-01-01
Abstract
A duecento anni dalla nascita di Dostoevskij (1821-1881) gli sforzi ermeneutici degli studiosi di tutto il mondo non sembrano aver tralasciato alcun aspetto della vita e dell’opera dello scrittore russo. Tuttavia è innegabile che alcuni testi abbiano ricevuto un’attenzione maggiore rispetto ad altri. Degli scritti lasciati da Dostoevskij e giunti fino a noi, il corpus di lettere rappresenta una delle produzioni meno note e commentate. Ciò nondimeno l’epistolario resta un documento storico fondamentale, uno spazio “proprio” che si fa “altro” in due momenti distinti: quello sincronico, della ricezione del testo da parte del destinatario, e quello diacronico, di chi lo interpreta in prospettiva storica, alla luce di tutti gli altri testi precedenti e successivi. Osservando questo spazio, al contempo privato e pubblico, due riflessioni si impongono: da un lato la lettura dell’epistolario dostoevskiano si proietta sullo sfondo delle opere letterarie e degli interventi di carattere pubblicistico dello scrittore, con cui le lettere si mettono in relazione su un piano sia tematico sia linguistico. Dall’altro, la comunicazione epistolare porta in primo piano la questione del rapporto tra soggettività e oggettività, la possibilità dell’Io di aprirsi a ciò che è diverso da sé.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.