In questi ultimi anni le onde d’urto hanno trovato un crescente impiego sia nel campo della medicina umana che veterinaria, infatti sono state efficacemente impiegate per risolvere sia problemi di calcolosi, che patologie muscolo-scheletriche nell’uomo e nel cavallo (Fusetti, 1998). Questa nuova tecnica è molto interessante, in quanto non è invasiva e non lascia segni permanenti sul paziente, inoltre consente un rapido recupero funzionale, inducendo un effetto antinfiammatorio ed antidolorifico. Attualmente le onde d’urto, nel cavallo, sono fruttuosamente impiegate per la terapia di varie patologie ossee e tendinee, non migliorate dopo i trattamenti tradizionali, ma dalle esperienze maturate è importante sottolineare che le onde d’urto danno una buona percentuale di efficacia terapeutica soprattutto per la cura delle desmiti inserzionali prossimali del legamento sospensore del nodello (Boening, 2001). Per questo motivo nel presente lavoro è stato valutato l’impiego delle onde d’urto su 24 cavalli, appartenenti a categorie diverse (purosangue inglese, trottatore, sella), affetti da lesioni prossimali del legamento sospensore del nodello dell’arto anteriore e posteriore. I risultati conseguiti ci consentono di affermare che questa tecnica innovativa è soddisfacente, perché abbina l’efficacia dell’intervento terapeutico agli effetti collaterali ridotti con un minimo disagio per l’animale.
Desmiti inserzionali prossimali del legamento sospensore del nodello: risultati ottenuti trattando 24 cavalli con le onde d'urto / Parlagreco, S.; Mascioni, A.; Gialletti, Rodolfo. - In: IPPOLOGIA. - ISSN 1120-5776. - 14:1(2003), pp. 45-50.
Desmiti inserzionali prossimali del legamento sospensore del nodello: risultati ottenuti trattando 24 cavalli con le onde d'urto
GIALLETTI, Rodolfo
2003-01-01
Abstract
In questi ultimi anni le onde d’urto hanno trovato un crescente impiego sia nel campo della medicina umana che veterinaria, infatti sono state efficacemente impiegate per risolvere sia problemi di calcolosi, che patologie muscolo-scheletriche nell’uomo e nel cavallo (Fusetti, 1998). Questa nuova tecnica è molto interessante, in quanto non è invasiva e non lascia segni permanenti sul paziente, inoltre consente un rapido recupero funzionale, inducendo un effetto antinfiammatorio ed antidolorifico. Attualmente le onde d’urto, nel cavallo, sono fruttuosamente impiegate per la terapia di varie patologie ossee e tendinee, non migliorate dopo i trattamenti tradizionali, ma dalle esperienze maturate è importante sottolineare che le onde d’urto danno una buona percentuale di efficacia terapeutica soprattutto per la cura delle desmiti inserzionali prossimali del legamento sospensore del nodello (Boening, 2001). Per questo motivo nel presente lavoro è stato valutato l’impiego delle onde d’urto su 24 cavalli, appartenenti a categorie diverse (purosangue inglese, trottatore, sella), affetti da lesioni prossimali del legamento sospensore del nodello dell’arto anteriore e posteriore. I risultati conseguiti ci consentono di affermare che questa tecnica innovativa è soddisfacente, perché abbina l’efficacia dell’intervento terapeutico agli effetti collaterali ridotti con un minimo disagio per l’animale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.