Il peroneo terzo è un’importante porzione dell’apparato di reciprocità che ha il compito di coordinare la flessione e l’estensione del garretto e della grassella. Le rotture del peroneo terzo sono delle condizioni patologiche abbastanza rare e l’evento traumatico ne costituisce la causa principale. In questo lavoro è descritto un caso di frattura d’avulsione dell’inserzione prossimale del peroneo terzo e dell’estensore lungo del dito in un puledro di 6 settimane. L’esame clinico ha consentito da subito la diagnosi di rottura della corda femoro-metatarsica e gli esami radiografici ed ecografico hanno permesso di stabilire le strutture interessate e la localizzazione della lesione, e determinare l’entità del danno. Il puledro è stato quindi sottoposto ad artroscopia in anestesia generale, per la rimozione dei frammenti osteocondrali dall’articolazione femoro-tibiale laterale. A più di un anno dall’intervento il puledro non presenta zoppia e/o deformazioni della regione della grassella, anche se la prognosi dovrà essere rivalutata e rimodulata all’entrata in allenamento del paziente.
Frattura d’avulsione dell’origine della corda femoro-metatarsica (Peroneus Tertius) in un puledro / Beccati, Francesca; Pepe, Marco; Dante, Sara; Cavallini, S.; Gialletti, Rodolfo. - In: IPPOLOGIA. - ISSN 1120-5776. - 24:1(2013), pp. 15-20.
Frattura d’avulsione dell’origine della corda femoro-metatarsica (Peroneus Tertius) in un puledro
PEPE, Marco;GIALLETTI, Rodolfo
2013-01-01
Abstract
Il peroneo terzo è un’importante porzione dell’apparato di reciprocità che ha il compito di coordinare la flessione e l’estensione del garretto e della grassella. Le rotture del peroneo terzo sono delle condizioni patologiche abbastanza rare e l’evento traumatico ne costituisce la causa principale. In questo lavoro è descritto un caso di frattura d’avulsione dell’inserzione prossimale del peroneo terzo e dell’estensore lungo del dito in un puledro di 6 settimane. L’esame clinico ha consentito da subito la diagnosi di rottura della corda femoro-metatarsica e gli esami radiografici ed ecografico hanno permesso di stabilire le strutture interessate e la localizzazione della lesione, e determinare l’entità del danno. Il puledro è stato quindi sottoposto ad artroscopia in anestesia generale, per la rimozione dei frammenti osteocondrali dall’articolazione femoro-tibiale laterale. A più di un anno dall’intervento il puledro non presenta zoppia e/o deformazioni della regione della grassella, anche se la prognosi dovrà essere rivalutata e rimodulata all’entrata in allenamento del paziente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.