Il progetto “Inter Amnes Archeologia tra Enza, Parma e Baganza” nella cornice del Programma “S.F.E.R.A. Spazi e Forme dell’Emilia Romagna Antica” dell’Università di Parma ha promosso una serie di campagne di survey sull’Appennino parmense, in precedenza mai interessato da ricognizioni di superficie. Le ricerche sono state condotte da un team multidisciplinare volto a mettere in luce le diverse peculiarità del territorio sotto il profilo geologico, archeologico, storico, paleontologico, nella prospettiva di una ricostruzione delle dinamiche evolutive del paesaggio. Tra i rinvenimenti più rilevanti si annovera la scoperta di dieci vertebre caudali fossili di ittiosauro provenienti da un “Complesso Caotico” negli Appennini dell’Emilia occidentale e ritrovate durante le perlustrazioni per la mappatura dei giacimenti fossiliferi. Rispetto alla grande maggioranza dei resti di vertebrati delle unità del “Complesso Caotico”, solitamente rappresentati da elementi scheletrici isolati o danneggiati, l’esemplare conserva le relazioni originali tra i diversi elementi vertebrali. L’analisi biostratigrafica del fossile ha permesso di riconoscere un’associazione micropaleontologica riconducibile allo stadio Aptiano (Cretacico inferiore). Muovendo dall’analisi paleontologica sistematica il rinvenimento viene ricondotto in questa sede anche al suo contesto per una rilettura integrata, diacronica e multidisciplinare del paesaggio antico.
Ichthyosauria. Soluzioni multidisciplinari per la lettura integrata dell’Appennino emiliano a partire dal rinvenimento dell’ittiosauro di Neviano degli Arduini / Morigi, Alessia; Fontana, Filippo; Freschi, Alessandro; Cau, Simone; Persico, Davide; Garbasi, Francesco. - In: LAYERS. - ISSN 2532-0289. - 8:(2023), pp. 187-212.
Ichthyosauria. Soluzioni multidisciplinari per la lettura integrata dell’Appennino emiliano a partire dal rinvenimento dell’ittiosauro di Neviano degli Arduini
Alessia Morigi
;Filippo Fontana;Simone Cau;Davide Persico;Francesco Garbasi
2023-01-01
Abstract
Il progetto “Inter Amnes Archeologia tra Enza, Parma e Baganza” nella cornice del Programma “S.F.E.R.A. Spazi e Forme dell’Emilia Romagna Antica” dell’Università di Parma ha promosso una serie di campagne di survey sull’Appennino parmense, in precedenza mai interessato da ricognizioni di superficie. Le ricerche sono state condotte da un team multidisciplinare volto a mettere in luce le diverse peculiarità del territorio sotto il profilo geologico, archeologico, storico, paleontologico, nella prospettiva di una ricostruzione delle dinamiche evolutive del paesaggio. Tra i rinvenimenti più rilevanti si annovera la scoperta di dieci vertebre caudali fossili di ittiosauro provenienti da un “Complesso Caotico” negli Appennini dell’Emilia occidentale e ritrovate durante le perlustrazioni per la mappatura dei giacimenti fossiliferi. Rispetto alla grande maggioranza dei resti di vertebrati delle unità del “Complesso Caotico”, solitamente rappresentati da elementi scheletrici isolati o danneggiati, l’esemplare conserva le relazioni originali tra i diversi elementi vertebrali. L’analisi biostratigrafica del fossile ha permesso di riconoscere un’associazione micropaleontologica riconducibile allo stadio Aptiano (Cretacico inferiore). Muovendo dall’analisi paleontologica sistematica il rinvenimento viene ricondotto in questa sede anche al suo contesto per una rilettura integrata, diacronica e multidisciplinare del paesaggio antico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.