Obiettivo di questo studio è rivedere le attuali conoscenze in materia di dolore neuropatico conseguente a danno nervoso periferico o disordine da deafferentazione in denti trattati endodonticamente. Il paziente lamenta un dolore persistente e severo avvertito a carico del dente o in un sito adiacente in assenza di segni clinici e radiografici e, solitamente a seguito di diversi trattamenti endodontici, richiede l’estrazione dell’elemento dentario e spesso, se questo viene fatto, il dolore persiste. In letteratura la prevalenza riportata di dolore persistente dopo trattamento canalare riusciuto è del 10- 12%. Il successo di trattamento viene determinato dall\'assenza di segni clinici e radiografici di patologia dentale. I fattori di rischio associati sono: presenza e durata del dolore preoperatorio, dolorabilità preoperatoria alla percussione, patologie dentarie croniche dell’elemento interessato precedenti al dolore, tipo di dente, sesso femminile e storia di problemi cronici precedenti di dolore (per esempio dolore al collo, spalle e schiena, TMD ed emicrania). Il tipo di trattamento (chirurgico o non) resta un fattore discusso. Il clinico può utilizzare queste informazioni nella pianificazione dei trattamenti e per la relativa prevenzione clinica. La gestione del dolore neuropatico è multidisciplinare. Il razionale prevede l’utilizzo di antidepressivi triciclici quali l’amitriptilna, la nortriptilina, e gli anticonvulsivanti quali la carbamazepina, il sodio valproato, o il gabapentin, oltre all’uso topico di capsaicina. Inoltre deve essere indirizzato il disordine temporomandibolare presente nei 2/3 dei pazienti e valutato lo status psicologico.
Prevalenza del dolore persistente dopo trattamento endodontico e fattori di rischio associati nei casi con guarigione radiografica completa e case-report / Raffaghello, G; Segu', M; Dagna, A; Chiesa, M; Poggio, C; Collesano, V. - STAMPA. - (2008). (Intervento presentato al convegno Teaching Course SIDA – Gestione del dolore in odontoiatria tenutosi a Pavia nel 20-21 giugno 2008).
Prevalenza del dolore persistente dopo trattamento endodontico e fattori di rischio associati nei casi con guarigione radiografica completa e case-report
SEGU' M;
2008-01-01
Abstract
Obiettivo di questo studio è rivedere le attuali conoscenze in materia di dolore neuropatico conseguente a danno nervoso periferico o disordine da deafferentazione in denti trattati endodonticamente. Il paziente lamenta un dolore persistente e severo avvertito a carico del dente o in un sito adiacente in assenza di segni clinici e radiografici e, solitamente a seguito di diversi trattamenti endodontici, richiede l’estrazione dell’elemento dentario e spesso, se questo viene fatto, il dolore persiste. In letteratura la prevalenza riportata di dolore persistente dopo trattamento canalare riusciuto è del 10- 12%. Il successo di trattamento viene determinato dall\'assenza di segni clinici e radiografici di patologia dentale. I fattori di rischio associati sono: presenza e durata del dolore preoperatorio, dolorabilità preoperatoria alla percussione, patologie dentarie croniche dell’elemento interessato precedenti al dolore, tipo di dente, sesso femminile e storia di problemi cronici precedenti di dolore (per esempio dolore al collo, spalle e schiena, TMD ed emicrania). Il tipo di trattamento (chirurgico o non) resta un fattore discusso. Il clinico può utilizzare queste informazioni nella pianificazione dei trattamenti e per la relativa prevenzione clinica. La gestione del dolore neuropatico è multidisciplinare. Il razionale prevede l’utilizzo di antidepressivi triciclici quali l’amitriptilna, la nortriptilina, e gli anticonvulsivanti quali la carbamazepina, il sodio valproato, o il gabapentin, oltre all’uso topico di capsaicina. Inoltre deve essere indirizzato il disordine temporomandibolare presente nei 2/3 dei pazienti e valutato lo status psicologico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.