Non è tema secondario quello della ‘lingua per l’Europa’: in un frangente economico e politico tanto infelice quale è quello contemporaneo, una Unione reale esisterà solo quando saranno stati fatti, per adattare il celebre detto, gli europei. Una sana cittadinanza europea si fonderà su valori e ideali collettivi, su una cultura partecipata, su una visione del mondo condivisa: intenti che, senza uno strumento comune di comunicazione, difficilmente (per usare un eufemismo) potranno mai realizzarsi. Tanto è fondante il problema linguistico per il Vecchio Continente, che esso appare chiaro addirittura a chi iniziò a sognare un’Europa unita: nel presente paper si recuperano, in tale ottica, contributi di pensiero di alcuni fra i padri dell’Italia e dell’Europa (da Giuseppe Garibaldi, a Carlo Cattaneo, a Giuseppe Mazzini) all’interno dell’ottica di alcune provocazioni del secolo XX (non ultimo il progetto esperantista, con i significativi richiami alla sensibilità comeniana come pure alla visione kantiana della ‘pace perpetua’, ma ancora la proposta del latino, o la questione delle differenti forme di inglese pianificato), per riflettere sulle basi ideali e culturali di un dibattito che coinvolge pienamente il piano europeo, a sottolineare la natura multilingue e multiculturale della storia del nostro Continente.
Alla ricerca della lingua comune europea: alcune “profezie” dell’Ottocento italiano e qualche provocazione novecentesca / Astori, Davide. - In: NUOVA ANTOLOGIA. - ISSN 0029-6147. - 624:2293(2020), pp. 186-200.
Alla ricerca della lingua comune europea: alcune “profezie” dell’Ottocento italiano e qualche provocazione novecentesca
astori
2020-01-01
Abstract
Non è tema secondario quello della ‘lingua per l’Europa’: in un frangente economico e politico tanto infelice quale è quello contemporaneo, una Unione reale esisterà solo quando saranno stati fatti, per adattare il celebre detto, gli europei. Una sana cittadinanza europea si fonderà su valori e ideali collettivi, su una cultura partecipata, su una visione del mondo condivisa: intenti che, senza uno strumento comune di comunicazione, difficilmente (per usare un eufemismo) potranno mai realizzarsi. Tanto è fondante il problema linguistico per il Vecchio Continente, che esso appare chiaro addirittura a chi iniziò a sognare un’Europa unita: nel presente paper si recuperano, in tale ottica, contributi di pensiero di alcuni fra i padri dell’Italia e dell’Europa (da Giuseppe Garibaldi, a Carlo Cattaneo, a Giuseppe Mazzini) all’interno dell’ottica di alcune provocazioni del secolo XX (non ultimo il progetto esperantista, con i significativi richiami alla sensibilità comeniana come pure alla visione kantiana della ‘pace perpetua’, ma ancora la proposta del latino, o la questione delle differenti forme di inglese pianificato), per riflettere sulle basi ideali e culturali di un dibattito che coinvolge pienamente il piano europeo, a sottolineare la natura multilingue e multiculturale della storia del nostro Continente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.