Gli approcci di relazione e di conoscenza con i rom sono influenzati dalle logiche dell’emergenza che a sua volta li orienta e condiziona. Esiste ed è forte un’idea di sopravvivenza che avvolge la vicinanza sociale con i rom; esiste ed è altrettanto forte un idea di indifferenza in ogni rapporto e oggetto, anche istituzionale, che crea e mantiene la distanza sociale, fra rom e non rom. I pregiudizi verso la minoranza romanì sono un dispositivo fondamentale nel creare esclusione sociale e nel perpetuare la marginalità di intere comunità rom. Si tratta di pregiudizi antichi che mantengono una certa valenza diacronica e che soprattutto si rinnovano e si trasformano mantenendo delle costanti di antizinganismo, costanti di intenzionalità e di oggetto, nel descrivere negativamente i rom e nell’usarli e/o reprimerli con indubitabili «giustificazioni». Il lavoro o meglio il «non lavoro» che esercitano le persone all’interno e al di fuori delle comunità rom risulta bersaglio privilegiato di pregiudizi secolarizzati che influenzano non solo la qualità di relazione sociale con i non rom ma anche i percorsi, la qualità e tutte le dimensioni e considerazione che i rom hanno con il lavoro.
Minoranza romanì e attività lavorative / Argiropoulos, Dimitris. - In: EDUCAZIONE DEMOCRATICA. - ISSN 2038-579X. - 4:1(2012), pp. 188-207.
Minoranza romanì e attività lavorative
Dimitris Argiropoulos
2012-01-01
Abstract
Gli approcci di relazione e di conoscenza con i rom sono influenzati dalle logiche dell’emergenza che a sua volta li orienta e condiziona. Esiste ed è forte un’idea di sopravvivenza che avvolge la vicinanza sociale con i rom; esiste ed è altrettanto forte un idea di indifferenza in ogni rapporto e oggetto, anche istituzionale, che crea e mantiene la distanza sociale, fra rom e non rom. I pregiudizi verso la minoranza romanì sono un dispositivo fondamentale nel creare esclusione sociale e nel perpetuare la marginalità di intere comunità rom. Si tratta di pregiudizi antichi che mantengono una certa valenza diacronica e che soprattutto si rinnovano e si trasformano mantenendo delle costanti di antizinganismo, costanti di intenzionalità e di oggetto, nel descrivere negativamente i rom e nell’usarli e/o reprimerli con indubitabili «giustificazioni». Il lavoro o meglio il «non lavoro» che esercitano le persone all’interno e al di fuori delle comunità rom risulta bersaglio privilegiato di pregiudizi secolarizzati che influenzano non solo la qualità di relazione sociale con i non rom ma anche i percorsi, la qualità e tutte le dimensioni e considerazione che i rom hanno con il lavoro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.