Il nuovo paradigma dell’economia circolare sopravanza i confini dell’azione amministrativa di mera gestione dei rifiuti a tutela dell’ambiente per ricomprendere, in modo olistico, l’intero processo industriale di progettazione e di produzione dei beni e i profili sociali e formativi a questo connessi; si tratta, dunque, di uno strumento di politica industriale, in grado di orientare e di attrarre investimenti, generando valore; è un modello non confinabile, pertanto, nel cono d’ombra della protezione ambientale ma che ricomprende, necessariamente, i profili sociali, formativi e finanziari insiti nella ridefinizione complessiva della politica industriale europea. L’utilizzo efficiente delle risorse, in effetti, deve essere considerato un obiettivo non solo ambientale ma, altresì, di competitività industriale. Sul versante degli strumenti, all’adozione di misure dirette di regolazione si affianca il ricorso a strumenti di natura economica e finanziaria (sovvenzioni, certificazioni, incentivi fiscali, Green Public Procurement) diretti a influire sulla disponibilità delle imprese a realizzare processi produttivi di minor impatto ambientale in un equilibro diversamente calibrato di strumenti command and control e di mercato.
Un diritto per l'Economia Circolare / Cocconi, Monica. - In: IL DIRITTO DELL'ECONOMIA. - ISSN 1123-3036. - 100:3-2019(2019), pp. 113-162.
Un diritto per l'Economia Circolare
Monica Cocconi
2019-01-01
Abstract
Il nuovo paradigma dell’economia circolare sopravanza i confini dell’azione amministrativa di mera gestione dei rifiuti a tutela dell’ambiente per ricomprendere, in modo olistico, l’intero processo industriale di progettazione e di produzione dei beni e i profili sociali e formativi a questo connessi; si tratta, dunque, di uno strumento di politica industriale, in grado di orientare e di attrarre investimenti, generando valore; è un modello non confinabile, pertanto, nel cono d’ombra della protezione ambientale ma che ricomprende, necessariamente, i profili sociali, formativi e finanziari insiti nella ridefinizione complessiva della politica industriale europea. L’utilizzo efficiente delle risorse, in effetti, deve essere considerato un obiettivo non solo ambientale ma, altresì, di competitività industriale. Sul versante degli strumenti, all’adozione di misure dirette di regolazione si affianca il ricorso a strumenti di natura economica e finanziaria (sovvenzioni, certificazioni, incentivi fiscali, Green Public Procurement) diretti a influire sulla disponibilità delle imprese a realizzare processi produttivi di minor impatto ambientale in un equilibro diversamente calibrato di strumenti command and control e di mercato.File | Dimensione | Formato | |
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