Introduzione. Sebbene la prevalenza di parassitosi intestinali sia maggiore nei paesi in via di sviluppo, queste sono frequenti anche nei paesi industrializzati probabilmente a causa dei viaggi e/o immigrazione/adozione in/da aree endemiche e della circolazione globale degli alimenti. Scopo. Scopo di questo studio è stata la valutazione in un periodo di 13 anni dell'epidemiologia delle parassitosi intestinali in pazienti italiani e stranieri, ricoverati e ambulatoriali presso l'ospedale di Parma. Materiali e metodi. Nel periodo 2006-2018, 36.014 campioni di oltre 20.000 pazienti con sospetta parassitosi intestinale sono stati analizzati mediante metodi di riferimento: esame macroscopico e microscopico, ricerca degli antigeni di Giardia intestinalis e Cryptosporidium sp., coltura per protozoi e nematodi e/o saggi di Real-time PCR per la differenziazione tra Entamoeba histolytica ed E. dispar e per il rilevamento di Dientamoeba fragilis. Risultati. Sono state rilevate parassitosi intestinali in oltre 4.000 pazienti (prevalenza 18% circa), principalmente immigrati da aree endemiche per infezioni a circuito fecale-orale; sono stati rilevati protozoi in oltre il 90% dei casi ed elminti nei restanti, questi ultimi soprattutto negli immigrati. I parassiti più frequenti sono Blastocystis hominis tra i protozoi, G. intestinalis tra i protozoi patogeni e Strongyloides stercoralis tra gli elminti. I parassiti rilevati erano coinvolti sia in infezioni singole che in poliparassitosi, prevalenti negli immigrati. Conclusioni. Poco è noto circa l'epidemiologia delle parassitosi intestinali nei paesi industrializzati. Essa è accuratamente riportata in questo studio applicato ad un'ampia popolazione e per un lungo periodo, grazie all'uso di metodi appropriati per la diagnosi (convenzionali e molecolari). I risultati ottenuti indicano che le parassitosi intestinali sono frequenti nella nostra realtà e studiarne l'epidemiologia è utile anche in zone non endemiche per stimolare l'attenzione dei medici nei confronti del sospetto clinico di parassitosi intestinale e per adottare appropriate misure di controllo e adeguate cure del paziente.
Epidemiologia delle parassitosi intestinali in un'area non endemica in un periodo di 13 anni / Calderaro, Adriana; Montecchini, Sara; Buttrini, Mirko; Rossi, Sabina; Motta, Federica; DELL' ANNA, Maria Loretana; Maria Antonaci, Marco; Arcangeletti, Maria Cristina; DE CONTO, Flora; Chezzi, Carlo. - (2018). (Intervento presentato al convegno Circolazione ed impatto dei patogeni enterici in Italia tenutosi a Ministero della Salute - Roma nel 18 ottobre 2018).
Epidemiologia delle parassitosi intestinali in un'area non endemica in un periodo di 13 anni.
Adriana Calderaro;Sara Montecchini;Mirko Buttrini;Sabina Rossi;Federica Motta;Maria Loretana Dell'Anna;Maria Cristina Arcangeletti;Flora De Conto;Carlo Chezzi
2018-01-01
Abstract
Introduzione. Sebbene la prevalenza di parassitosi intestinali sia maggiore nei paesi in via di sviluppo, queste sono frequenti anche nei paesi industrializzati probabilmente a causa dei viaggi e/o immigrazione/adozione in/da aree endemiche e della circolazione globale degli alimenti. Scopo. Scopo di questo studio è stata la valutazione in un periodo di 13 anni dell'epidemiologia delle parassitosi intestinali in pazienti italiani e stranieri, ricoverati e ambulatoriali presso l'ospedale di Parma. Materiali e metodi. Nel periodo 2006-2018, 36.014 campioni di oltre 20.000 pazienti con sospetta parassitosi intestinale sono stati analizzati mediante metodi di riferimento: esame macroscopico e microscopico, ricerca degli antigeni di Giardia intestinalis e Cryptosporidium sp., coltura per protozoi e nematodi e/o saggi di Real-time PCR per la differenziazione tra Entamoeba histolytica ed E. dispar e per il rilevamento di Dientamoeba fragilis. Risultati. Sono state rilevate parassitosi intestinali in oltre 4.000 pazienti (prevalenza 18% circa), principalmente immigrati da aree endemiche per infezioni a circuito fecale-orale; sono stati rilevati protozoi in oltre il 90% dei casi ed elminti nei restanti, questi ultimi soprattutto negli immigrati. I parassiti più frequenti sono Blastocystis hominis tra i protozoi, G. intestinalis tra i protozoi patogeni e Strongyloides stercoralis tra gli elminti. I parassiti rilevati erano coinvolti sia in infezioni singole che in poliparassitosi, prevalenti negli immigrati. Conclusioni. Poco è noto circa l'epidemiologia delle parassitosi intestinali nei paesi industrializzati. Essa è accuratamente riportata in questo studio applicato ad un'ampia popolazione e per un lungo periodo, grazie all'uso di metodi appropriati per la diagnosi (convenzionali e molecolari). I risultati ottenuti indicano che le parassitosi intestinali sono frequenti nella nostra realtà e studiarne l'epidemiologia è utile anche in zone non endemiche per stimolare l'attenzione dei medici nei confronti del sospetto clinico di parassitosi intestinale e per adottare appropriate misure di controllo e adeguate cure del paziente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.