Questo lavoro approfondisce le relazioni tra i due campi di studio dell’arte e della ragioneria che, apparentemente lontani tra loro, risultano avvinti da profondi ed intimi legami su piani differenti. Il legame tra arte e ragioneria può essere rintracciato sia a livello di origine, di natura, di fondamento tecnico, sia a livello di rapporto funzionale e supporto svolto dall’una (ragioneria) sull’altra (arte). L’obiettivo è quello di indagare, in chiave storica ed adottando una prospettiva economico-aziendale, il complesso e variegato rapporto tra compositore (artista), editore (intermediario culturale) e impresario/teatro, nello specifico ambito dell’opera lirica, al fine di delineare l’evoluzione e l’intreccio di aspetti artistici ed economico-finanziari. Presupposto della ricerca è il fatto che l’opera lirica abbia rappresentato nell’Italia del XIX secolo un importante fenomeno sia sul piano artistico che sociale, svolgendo una fondamentale funzione di intermediazione tra la società e il mondo politico. Abbracciando il periodo 1839-1893, lo studio si focalizza sul sistema di rapporti e relazioni tra l’artista Giuseppe Verdi, la Casa editrice Ricordi e il Teatro La Scala di Milano; in particolare, i rapporti di natura commerciale e privata tra i Ricordi e il Maestro rappresentano uno spaccato delle trasformazioni intervenute nel corso dell’Ottocento nell’attività operistica in generale e nella concezione di opera di autore in particolare, ovvero nel modello dell’industria culturale. Il lavoro evidenzia proprio come tali rapporti abbiano contribuito all’evoluzione delle relazioni tra artista, editore e impresario/teatro nel XIX secolo.
Giuseppe Verdi e l’industria culturale del XIX Secolo. Attori e relazioni in prospettiva economico-aziendale / Torelli, Riccardo; Balluchi, Federica; Lazzini, Arianna. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 496-514. (Intervento presentato al convegno Storia della Ragioneria e Arti tenutosi a Torino nel 22-23/11/2018) [10.17408/DIG.A01/591641].
Giuseppe Verdi e l’industria culturale del XIX Secolo. Attori e relazioni in prospettiva economico-aziendale
Riccardo Torelli
;Federica Balluchi;
2018-01-01
Abstract
Questo lavoro approfondisce le relazioni tra i due campi di studio dell’arte e della ragioneria che, apparentemente lontani tra loro, risultano avvinti da profondi ed intimi legami su piani differenti. Il legame tra arte e ragioneria può essere rintracciato sia a livello di origine, di natura, di fondamento tecnico, sia a livello di rapporto funzionale e supporto svolto dall’una (ragioneria) sull’altra (arte). L’obiettivo è quello di indagare, in chiave storica ed adottando una prospettiva economico-aziendale, il complesso e variegato rapporto tra compositore (artista), editore (intermediario culturale) e impresario/teatro, nello specifico ambito dell’opera lirica, al fine di delineare l’evoluzione e l’intreccio di aspetti artistici ed economico-finanziari. Presupposto della ricerca è il fatto che l’opera lirica abbia rappresentato nell’Italia del XIX secolo un importante fenomeno sia sul piano artistico che sociale, svolgendo una fondamentale funzione di intermediazione tra la società e il mondo politico. Abbracciando il periodo 1839-1893, lo studio si focalizza sul sistema di rapporti e relazioni tra l’artista Giuseppe Verdi, la Casa editrice Ricordi e il Teatro La Scala di Milano; in particolare, i rapporti di natura commerciale e privata tra i Ricordi e il Maestro rappresentano uno spaccato delle trasformazioni intervenute nel corso dell’Ottocento nell’attività operistica in generale e nella concezione di opera di autore in particolare, ovvero nel modello dell’industria culturale. Il lavoro evidenzia proprio come tali rapporti abbiano contribuito all’evoluzione delle relazioni tra artista, editore e impresario/teatro nel XIX secolo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.