A Reggio Emilia, i cittadini che risentono maggiormente dei disagi relativi alla percezione di insicurezza sono quelli delle Circoscrizioni in cui la forte presenza straniera si accompagna a un certo degrado dell’habitat urbano, alimentando così l’idea di un’associazione tra immigrazione e criminalità. In particolare, nella “zona stazione” compresa tra le Circoscrizioni VI e VII emerge come fortemente problematico il tema della convivenza tra “vecchi” e “nuovi” reggiani, ovvero tra autoctoni e stranieri. Diversi fattori contribuiscono a sottolineare la necessità di un’analisi approfondita dell’area : in primo luogo, la presenza straniera è più elevata in queste due Circoscrizioni rispetto al resto della città; in secondo luogo, in questa zona, il tema della convivenza tra Italiani e stranieri si interseca con un’ampia serie di problematiche sociali, in parte legate al processo di immigrazione nel tessuto cittadino, primo fra tutti il problema della ricerca dell’abitazione, ma anche a problemi che riguardano il tessuto comunitario locale nel suo complesso, come la pianificazione degli spazi urbani e la gestione dell’ordine pubblico.Considerato il fatto che la “zona stazione” è, da almeno una decina d’anni, oggetto di studio privilegiato da parte delle autorità cittadine, con il presente studio ci si è posto l’obiettivo di analizzare le rappresentazioni e il vissuto delle persone che abitano in questa parte della città, in particolare nella zona di via Turri, via Paradisi e via Veneri, in riferimento alla percezione della sicurezza e delle specifiche problematiche dei residenti e degli attori sociali presenti sul territorio. L’attenzione è stata soprattutto posta: a) sull’analisi dei risultati prodotti dai diversi progetti di carattere sociale attivati fino ad ora; b) sulla percezione della sicurezza, sulla qualità del vissuto e sulle specifiche problematiche espresse dai residenti (sia italiani sia stranieri) e dai diversi attori sociali; c) sull’impatto nel quartiere del Centro di Mediazione dei Conflitti, nei termini dell’atteggiamento espresso da residenti (sia italiani sia stranieri), commercianti e altri attori sociali significativi presenti sul territorio (ad es., amministratori pubblici, forze di polizia, associazioni culturali, rappresentanze sindacali, comitati civici, associazioni di volontariato, congreghe religiose); d) sulle dinamiche interculturali e intergruppi e sulla qualità delle relazioni tra Italiani e stranieri; f) sulle proposte di soluzione avanzate dai residenti italiani e stranieri.Si è condotta un’indagine sul campo attraverso: quindici interviste in profondità a testimoni privilegiati, individuati tra gli attori sociali presenti sul territorio (comitati di quartiere, residenti italiani e stranieri, forze di polizia, rappresentanze sindacali, amministratori pubblici, associazioni culturali, associazioni di volontariato, congreghe religiose, partiti politici, commercianti); due focus group con diciotto dipendenti stranieri di una Cooperativa di servizi residenti nel contesto analizzato; cento interviste semistrutturate faccia a faccia a residenti, sia italiani sia stranieri.I risultati di questo studio, che si basano sull’analisi dei rapporti delle ricerche precedentemente effettuate, delle azioni di prevenzione e promozione di coesione sociale messe in atto (“Centro di mediazione dei conflitti”, “Le regole del gioco”, “Patto per la convivenza, le regole, la responsabilità in zona stazione”) nonché dei dati da noi raccolti ed elaborati, mostrano che per fronteggiare i problemi connessi alla sicurezza sociale in Circoscrizioni cittadine con un alto tasso di residenti immigrati occorre agire in una logica di sistema e di reti integrate, pena il rischio reale di acuire anziché diminuire la conflittualità intergruppi.
Immigrazione, percezione di sicurezza e mediazione sociale dei conflitti: il caso “zona stazione” a Reggio Emilia / Giovannini, Dino; B., Ferrari; Pintus, Andrea; Vezzali, Loris. - STAMPA. - 1:(2008), pp. 114-115. (Intervento presentato al convegno VII Convegno Nazionale della Societa' Italiana di Psicologia di Comunita' tenutosi a Firenze, Italia nel 25-27 Settembre, 2008).
Immigrazione, percezione di sicurezza e mediazione sociale dei conflitti: il caso “zona stazione” a Reggio Emilia
PINTUS, Andrea;
2008-01-01
Abstract
A Reggio Emilia, i cittadini che risentono maggiormente dei disagi relativi alla percezione di insicurezza sono quelli delle Circoscrizioni in cui la forte presenza straniera si accompagna a un certo degrado dell’habitat urbano, alimentando così l’idea di un’associazione tra immigrazione e criminalità. In particolare, nella “zona stazione” compresa tra le Circoscrizioni VI e VII emerge come fortemente problematico il tema della convivenza tra “vecchi” e “nuovi” reggiani, ovvero tra autoctoni e stranieri. Diversi fattori contribuiscono a sottolineare la necessità di un’analisi approfondita dell’area : in primo luogo, la presenza straniera è più elevata in queste due Circoscrizioni rispetto al resto della città; in secondo luogo, in questa zona, il tema della convivenza tra Italiani e stranieri si interseca con un’ampia serie di problematiche sociali, in parte legate al processo di immigrazione nel tessuto cittadino, primo fra tutti il problema della ricerca dell’abitazione, ma anche a problemi che riguardano il tessuto comunitario locale nel suo complesso, come la pianificazione degli spazi urbani e la gestione dell’ordine pubblico.Considerato il fatto che la “zona stazione” è, da almeno una decina d’anni, oggetto di studio privilegiato da parte delle autorità cittadine, con il presente studio ci si è posto l’obiettivo di analizzare le rappresentazioni e il vissuto delle persone che abitano in questa parte della città, in particolare nella zona di via Turri, via Paradisi e via Veneri, in riferimento alla percezione della sicurezza e delle specifiche problematiche dei residenti e degli attori sociali presenti sul territorio. L’attenzione è stata soprattutto posta: a) sull’analisi dei risultati prodotti dai diversi progetti di carattere sociale attivati fino ad ora; b) sulla percezione della sicurezza, sulla qualità del vissuto e sulle specifiche problematiche espresse dai residenti (sia italiani sia stranieri) e dai diversi attori sociali; c) sull’impatto nel quartiere del Centro di Mediazione dei Conflitti, nei termini dell’atteggiamento espresso da residenti (sia italiani sia stranieri), commercianti e altri attori sociali significativi presenti sul territorio (ad es., amministratori pubblici, forze di polizia, associazioni culturali, rappresentanze sindacali, comitati civici, associazioni di volontariato, congreghe religiose); d) sulle dinamiche interculturali e intergruppi e sulla qualità delle relazioni tra Italiani e stranieri; f) sulle proposte di soluzione avanzate dai residenti italiani e stranieri.Si è condotta un’indagine sul campo attraverso: quindici interviste in profondità a testimoni privilegiati, individuati tra gli attori sociali presenti sul territorio (comitati di quartiere, residenti italiani e stranieri, forze di polizia, rappresentanze sindacali, amministratori pubblici, associazioni culturali, associazioni di volontariato, congreghe religiose, partiti politici, commercianti); due focus group con diciotto dipendenti stranieri di una Cooperativa di servizi residenti nel contesto analizzato; cento interviste semistrutturate faccia a faccia a residenti, sia italiani sia stranieri.I risultati di questo studio, che si basano sull’analisi dei rapporti delle ricerche precedentemente effettuate, delle azioni di prevenzione e promozione di coesione sociale messe in atto (“Centro di mediazione dei conflitti”, “Le regole del gioco”, “Patto per la convivenza, le regole, la responsabilità in zona stazione”) nonché dei dati da noi raccolti ed elaborati, mostrano che per fronteggiare i problemi connessi alla sicurezza sociale in Circoscrizioni cittadine con un alto tasso di residenti immigrati occorre agire in una logica di sistema e di reti integrate, pena il rischio reale di acuire anziché diminuire la conflittualità intergruppi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.