In molte imprese, il marketing e l’innovazione restano ancora funzioni separate nella pratica, a causa della scarsità di strumenti che leghino una buona comprensione dei consumatori ad un’efficace trasformazione di questa in innovazione di prodotto o di servizio e alla creazione di una forte e duratura relazione con i clienti. La nota teoria del “lavoro da fare”, proposta da Clayton Christensen, offre uno strumento pratico, che si pone come supporto all’ideazione e allo sviluppo del prodotto, per colmare tale gap. Dopo avere esposto i tratti principali dello strumento, mostreremo come il “lavoro da fare” possa essere utilmente completato da una categoria logica ulteriore, che chiamiamo “psicologia del momento” e che si centra sul vissuto emotivo del cliente nella circostanza in cui utilizza un determinato prodotto. A partire dai casi concreti di applicazione, tale categoria si rivela fondamentale per reinserire, nello strumento, a fianco dell’importanza della circostanza in cui il cliente si trova, la centralità del prospect stesso. Un’appropriata interpretazione della psicologia del momento può, inoltre, formare - insieme al “lavoro da fare” - una base per l’ideazione di prodotto e per la sua comunicazione.
Marketing e innovazione: il binomio possibile e indispensabile / Gherardi, L; Rizzo, R. - In: QUADERNI DI MANAGEMENT. - 59:(2012).
Marketing e innovazione: il binomio possibile e indispensabile.
GHERARDI L;
2012-01-01
Abstract
In molte imprese, il marketing e l’innovazione restano ancora funzioni separate nella pratica, a causa della scarsità di strumenti che leghino una buona comprensione dei consumatori ad un’efficace trasformazione di questa in innovazione di prodotto o di servizio e alla creazione di una forte e duratura relazione con i clienti. La nota teoria del “lavoro da fare”, proposta da Clayton Christensen, offre uno strumento pratico, che si pone come supporto all’ideazione e allo sviluppo del prodotto, per colmare tale gap. Dopo avere esposto i tratti principali dello strumento, mostreremo come il “lavoro da fare” possa essere utilmente completato da una categoria logica ulteriore, che chiamiamo “psicologia del momento” e che si centra sul vissuto emotivo del cliente nella circostanza in cui utilizza un determinato prodotto. A partire dai casi concreti di applicazione, tale categoria si rivela fondamentale per reinserire, nello strumento, a fianco dell’importanza della circostanza in cui il cliente si trova, la centralità del prospect stesso. Un’appropriata interpretazione della psicologia del momento può, inoltre, formare - insieme al “lavoro da fare” - una base per l’ideazione di prodotto e per la sua comunicazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.