Scopo del lavoro - Questo studio si prefigge di mettere a confronto il grado di resistenza ossea omerale tra diverse specie di rapaci per dimostrare come l’insorgenza di fratture sia maggiore in alcune specie rispetto che altre per fattori di predisposizione dovuti alle diversità anatomiche esistenti tra le diverse specie esaminate, rilevate attraverso uno studio comparativo con tomografo industriale Micro-Macrofocus per la ricostruzione 3D degli omeri e prove di resistenza con metodo Charpie. Materiali e metodi - Le specie messe a confronto in questo studio sono 4 soggetti (2 Buteo bute; 2 Falco peregrinus). Gli animali erano deceduti per varie patologie. Lo studio è stato effettuato sugli omeri destri. La prima fase di studio è stata realizzata mediante esame tomografico con un Tomografo Industriale Micro-Macrofocus. Per l’esecuzione delle tomografie sugli omeri è stato utilizzato un focal spot size di 250 μm. Durante la scansione, il macchinario ha fornito in tempo reale una ricostruzione video dell’immagine del campione sotto forma di sinogramma. Successivamente si è proceduto alla ricostruzione video delle immagini degli omeri, mettendo in successione tutte le varie scansioni ottenute in due sensi, uno prossimo-distale e uno in senso latero-laterale. Successivamente si è proceduto alle misurazioni in specifici punti anatomici: Epifisi Prossimale (a livello del forame pneumatico e della sommità della tuberosità deltoidea), Diafisi (porzione centrale del corpo della diafisi) ed Epifisi Distale (al di sopra dei condili distali), dove sono stati misurati specificatamente il diametro di sezione esterna, il diametro di sezione interna, lo spessore della corticale, le dimensione ed il numero delle trabecole ossee. Per la valutazione della densità è stato misurato (a livello della diafisi) il livello di densità apparente della corticale ossea (riportata su Scala dei grigi,) mediante coefficiente di Hunsfield (UH). La seconda fase di questo studio, ha messo a confronto mediante prove ad impatto secondo il modello Charpie, le proprietà meccaniche degli omeri delle due specie prese in esame. Sono stati valutati: l’energia assorbita dal campione e l’andamento della Forza. Tutti i singoli campioni ossei esaminati durante le tomografie sono stati misurati nei diversi punti prestabiliti, sono stati calcolati i valori medi di ogni misura per tutti i soggetti appartenenti alla stessa specie. È stato possibile mettere a confronto più semplicemente i valori medi di tutte le misure e fare così un confronto tra le due specie. Risultati - La scansione di ogni singolo campione ha avuto una durata media di circa 20 minuti. Conclusioni - L’omero di Falco Pellegrino è un osso di piccole dimensioni in lunghezza, ma certamente voluminoso; lo si può per l’appunto definire un osso molto compatto e resistente. Detta resistenza è confermata dall’elevatissimo numero rispetto le altre specie di trabecole ossee sia a livello dell’epifisi prossimale che distale, nonché da una spessa corticale sempre a livello delle dette epifisi, ma ancor più a livello diafisario. Questo quindi dovrebbe risultare più resistente rispetto le altre specie. L’omero di Poiana, se pur voluminoso, si mostra estremamente fragile. Ciò è dovuto certamente all’esiguo spessore della corticale nei vari suoi punti ed alla scarsa presenza di trabecole di sottile fattura. Anche le misurazioni con la scala dei grigi per la densità e le relative prove ad impatto confermano la debolezza della corticale. Sicuramente sono tra i soggetti più predisposti a fratture. Confrontando le prove ad impatto eseguite sui campioni ossei di Poiana e Falco Pellegrino, in base ai dati ottenuti ed alla loro interpretazione si è notato che i campioni ossei di Falco Pellegrino rispetto quello di Poiana sono molto più resistenti; ciò è stato confermato anche dai dati numerici rilevati durante le, in cui densità, numero e dimensioni delle trabecole, spessore della corticale hanno valori statisticmente maggiori nel Falco Pellegrino rispetto la poiana.
L’ATROPINA COME COADIUVANTE NELLA TERAPIA DELLE SINDROMI RESPIRATORIE RIPRODUTTIVE (SRP) DEGLI OFIDI: INDAGINE PRELIMINARE / Beltrami, F.; Bertocchi, M.; Parmigiani, E.; Pelizzone, I.; Di Ianni, F. - (2016), pp. 697-697.
L’ATROPINA COME COADIUVANTE NELLA TERAPIA DELLE SINDROMI RESPIRATORIE RIPRODUTTIVE (SRP) DEGLI OFIDI: INDAGINE PRELIMINARE
Beltrami F.
;Bertocchi M.;Parmigiani E.;Pelizzone I.;Di Ianni F
2016-01-01
Abstract
Scopo del lavoro - Questo studio si prefigge di mettere a confronto il grado di resistenza ossea omerale tra diverse specie di rapaci per dimostrare come l’insorgenza di fratture sia maggiore in alcune specie rispetto che altre per fattori di predisposizione dovuti alle diversità anatomiche esistenti tra le diverse specie esaminate, rilevate attraverso uno studio comparativo con tomografo industriale Micro-Macrofocus per la ricostruzione 3D degli omeri e prove di resistenza con metodo Charpie. Materiali e metodi - Le specie messe a confronto in questo studio sono 4 soggetti (2 Buteo bute; 2 Falco peregrinus). Gli animali erano deceduti per varie patologie. Lo studio è stato effettuato sugli omeri destri. La prima fase di studio è stata realizzata mediante esame tomografico con un Tomografo Industriale Micro-Macrofocus. Per l’esecuzione delle tomografie sugli omeri è stato utilizzato un focal spot size di 250 μm. Durante la scansione, il macchinario ha fornito in tempo reale una ricostruzione video dell’immagine del campione sotto forma di sinogramma. Successivamente si è proceduto alla ricostruzione video delle immagini degli omeri, mettendo in successione tutte le varie scansioni ottenute in due sensi, uno prossimo-distale e uno in senso latero-laterale. Successivamente si è proceduto alle misurazioni in specifici punti anatomici: Epifisi Prossimale (a livello del forame pneumatico e della sommità della tuberosità deltoidea), Diafisi (porzione centrale del corpo della diafisi) ed Epifisi Distale (al di sopra dei condili distali), dove sono stati misurati specificatamente il diametro di sezione esterna, il diametro di sezione interna, lo spessore della corticale, le dimensione ed il numero delle trabecole ossee. Per la valutazione della densità è stato misurato (a livello della diafisi) il livello di densità apparente della corticale ossea (riportata su Scala dei grigi,) mediante coefficiente di Hunsfield (UH). La seconda fase di questo studio, ha messo a confronto mediante prove ad impatto secondo il modello Charpie, le proprietà meccaniche degli omeri delle due specie prese in esame. Sono stati valutati: l’energia assorbita dal campione e l’andamento della Forza. Tutti i singoli campioni ossei esaminati durante le tomografie sono stati misurati nei diversi punti prestabiliti, sono stati calcolati i valori medi di ogni misura per tutti i soggetti appartenenti alla stessa specie. È stato possibile mettere a confronto più semplicemente i valori medi di tutte le misure e fare così un confronto tra le due specie. Risultati - La scansione di ogni singolo campione ha avuto una durata media di circa 20 minuti. Conclusioni - L’omero di Falco Pellegrino è un osso di piccole dimensioni in lunghezza, ma certamente voluminoso; lo si può per l’appunto definire un osso molto compatto e resistente. Detta resistenza è confermata dall’elevatissimo numero rispetto le altre specie di trabecole ossee sia a livello dell’epifisi prossimale che distale, nonché da una spessa corticale sempre a livello delle dette epifisi, ma ancor più a livello diafisario. Questo quindi dovrebbe risultare più resistente rispetto le altre specie. L’omero di Poiana, se pur voluminoso, si mostra estremamente fragile. Ciò è dovuto certamente all’esiguo spessore della corticale nei vari suoi punti ed alla scarsa presenza di trabecole di sottile fattura. Anche le misurazioni con la scala dei grigi per la densità e le relative prove ad impatto confermano la debolezza della corticale. Sicuramente sono tra i soggetti più predisposti a fratture. Confrontando le prove ad impatto eseguite sui campioni ossei di Poiana e Falco Pellegrino, in base ai dati ottenuti ed alla loro interpretazione si è notato che i campioni ossei di Falco Pellegrino rispetto quello di Poiana sono molto più resistenti; ciò è stato confermato anche dai dati numerici rilevati durante le, in cui densità, numero e dimensioni delle trabecole, spessore della corticale hanno valori statisticmente maggiori nel Falco Pellegrino rispetto la poiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.