L’insediamento industriale dell’area ex Bormioli di Parma costituisce ancora oggi il complesso storico di maggior rilievo di tutta la parte nord della città, trattandosi di uno degli ultimi reperti dell’architettura industriale di fine Ottocento [1], sul quale non è ancora stato eseguito alcun intervento di trasformazione, previsto però nei prossimi anni. Inizialmente lo stabilimento si estendeva su una superficie di oltre 8.300 mq ed era composto da diversi fabbricati: la vetreria e il reparto composizione; il deposito materie prime e terre refrattarie; alcuni locali di servizio; il magazzino per i prodotti finiti; il fabbricato lavorazioni accessorie ed un porticato nel quale venivano depositati i combustibili. Questi diversi corpi di fabbrica non erano organizzati secondo un preciso piano di espansione, ma si sono disposti nel tempo come risultato di un’aggregazione spontanea volta a soddisfare le esigenze produttive. Attualmente, solo i corpi di fabbrica attestati su via San Leonardo, quali l’edificio storico adibito ad uffici amministrativi, la moleria, la centrale elettrica e il forno con tutte le strutture di pertinenza, sono ancora in essere, pur essendo dismessi e inutilizzati dalla chiusura dello stabilimento avvenuta nel 2004. Proprio su questi edifici è in corso di svolgimento da parte del gruppo di rilievo afferente al DICATeA dell’Università degli Studi di Parma, un rilievo architettonico e diagnostico approfondito, necessario alla conoscenza ed al monitoraggio dello stato di conservazione dei fabbricati, che saranno oggetto di uno studio di fattibilità volto ad individuare destinazioni compatibili con le tipologie e le istanze storiche espresse dal complesso degli edifici, tutti sottoposti a tutela da parte della competente Soprintendenza. Il rilievo attualmente in corso si caratterizza per essere necessariamente di tipo integrato, volto all’utilizzo di tutte le tecniche e le strumentazioni disponibili, dal rilievo diretto, al laser scanner, dalla fotomodellazione alle indagini diagnostiche, vista la complessità e l’articolazione dei vari fabbricati, che sono di dimensione, tipologia e tecniche costruttive molto diversificate, che richiedono quindi approcci puntualmente differenziati per cogliere in modo speficico le caratteristiche intrinseche dei vari nuclei in vista di una loro congrua rifunzionalizzazione

Knowledge of the abandoned industrial heritage. The case of the former glass factory Bormioli in Parma: from survey to new functions / Vernizzi, Chiara; Giandebiaggi, Paolo. - STAMPA. - volume primo:(2016), pp. 263-272. (Intervento presentato al convegno AID MONUMENTS. Materials Techniques Restoration for architectural heritage reusing tenutosi a Perugia nel 13-16 maggio 2015).

Knowledge of the abandoned industrial heritage. The case of the former glass factory Bormioli in Parma: from survey to new functions

VERNIZZI Chiara
;
GIANDEBIAGGI Paolo
2016-01-01

Abstract

L’insediamento industriale dell’area ex Bormioli di Parma costituisce ancora oggi il complesso storico di maggior rilievo di tutta la parte nord della città, trattandosi di uno degli ultimi reperti dell’architettura industriale di fine Ottocento [1], sul quale non è ancora stato eseguito alcun intervento di trasformazione, previsto però nei prossimi anni. Inizialmente lo stabilimento si estendeva su una superficie di oltre 8.300 mq ed era composto da diversi fabbricati: la vetreria e il reparto composizione; il deposito materie prime e terre refrattarie; alcuni locali di servizio; il magazzino per i prodotti finiti; il fabbricato lavorazioni accessorie ed un porticato nel quale venivano depositati i combustibili. Questi diversi corpi di fabbrica non erano organizzati secondo un preciso piano di espansione, ma si sono disposti nel tempo come risultato di un’aggregazione spontanea volta a soddisfare le esigenze produttive. Attualmente, solo i corpi di fabbrica attestati su via San Leonardo, quali l’edificio storico adibito ad uffici amministrativi, la moleria, la centrale elettrica e il forno con tutte le strutture di pertinenza, sono ancora in essere, pur essendo dismessi e inutilizzati dalla chiusura dello stabilimento avvenuta nel 2004. Proprio su questi edifici è in corso di svolgimento da parte del gruppo di rilievo afferente al DICATeA dell’Università degli Studi di Parma, un rilievo architettonico e diagnostico approfondito, necessario alla conoscenza ed al monitoraggio dello stato di conservazione dei fabbricati, che saranno oggetto di uno studio di fattibilità volto ad individuare destinazioni compatibili con le tipologie e le istanze storiche espresse dal complesso degli edifici, tutti sottoposti a tutela da parte della competente Soprintendenza. Il rilievo attualmente in corso si caratterizza per essere necessariamente di tipo integrato, volto all’utilizzo di tutte le tecniche e le strumentazioni disponibili, dal rilievo diretto, al laser scanner, dalla fotomodellazione alle indagini diagnostiche, vista la complessità e l’articolazione dei vari fabbricati, che sono di dimensione, tipologia e tecniche costruttive molto diversificate, che richiedono quindi approcci puntualmente differenziati per cogliere in modo speficico le caratteristiche intrinseche dei vari nuclei in vista di una loro congrua rifunzionalizzazione
2016
978-88-6975-138-7
Knowledge of the abandoned industrial heritage. The case of the former glass factory Bormioli in Parma: from survey to new functions / Vernizzi, Chiara; Giandebiaggi, Paolo. - STAMPA. - volume primo:(2016), pp. 263-272. (Intervento presentato al convegno AID MONUMENTS. Materials Techniques Restoration for architectural heritage reusing tenutosi a Perugia nel 13-16 maggio 2015).
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