Attraverso Su misura, un servizio informatizzato di valutazione degli apprendimenti messo a punto dalla casa editrice Anicia, negli ultimi 4 anni sono stati svolti numerosi interventi di formazione e di ricerca-azione con insegnanti della scuola primaria e secondaria. Nel contributo si presenta un’ipotesi di classificazione dei bisogni formativi dei docenti in quattro tipi che non sono mutuamente esclusivi: i noti bisogni docimologici, dei quali verrà sottolineata solo l’esistenza; gli idola mentis, che affondano le loro radici nella mancanza di conoscenze o in misconcezioni di natura epistemologica, teorica e metodologica; le insidie categoriali, prodotte dalle formazioni discorsive egemoni; infine, gli effetti perversi, rappresentati da comportamenti adattivi imprevisti e non auspicabili. La tesi che si tenta di dimostrare è che la strada principale per soddisfare questi stessi bisogni è rappresentata da un curriculum formativo che lasci largo spazio alle attività laboratoriali transdisciplinari, dove le linee di confine tra diverse discipline scientifiche – come la filosofia, l’economia, la pedagogia, la didattica, la docimologia, la sociologia, la psicologia – siano sistematicamente e creativamente violate.
Linee di confine. Laboratori transdisciplinari nella formazione iniziale degli insegnanti / Giacomantonio, Andrea. - In: FORMAZIONE & INSEGNAMENTO. - ISSN 2279-7505. - XV:3(2017), pp. 45-56.
Linee di confine. Laboratori transdisciplinari nella formazione iniziale degli insegnanti
Giacomantonio Andrea
2017-01-01
Abstract
Attraverso Su misura, un servizio informatizzato di valutazione degli apprendimenti messo a punto dalla casa editrice Anicia, negli ultimi 4 anni sono stati svolti numerosi interventi di formazione e di ricerca-azione con insegnanti della scuola primaria e secondaria. Nel contributo si presenta un’ipotesi di classificazione dei bisogni formativi dei docenti in quattro tipi che non sono mutuamente esclusivi: i noti bisogni docimologici, dei quali verrà sottolineata solo l’esistenza; gli idola mentis, che affondano le loro radici nella mancanza di conoscenze o in misconcezioni di natura epistemologica, teorica e metodologica; le insidie categoriali, prodotte dalle formazioni discorsive egemoni; infine, gli effetti perversi, rappresentati da comportamenti adattivi imprevisti e non auspicabili. La tesi che si tenta di dimostrare è che la strada principale per soddisfare questi stessi bisogni è rappresentata da un curriculum formativo che lasci largo spazio alle attività laboratoriali transdisciplinari, dove le linee di confine tra diverse discipline scientifiche – come la filosofia, l’economia, la pedagogia, la didattica, la docimologia, la sociologia, la psicologia – siano sistematicamente e creativamente violate.File | Dimensione | Formato | |
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