Com’è noto, il premio per un artista straniero della XXXII Biennale di Venezia del 1964 assegnato a Robert Rauschenberg divenne il segnale del successo dell’arte americana e fu uno dei tanti motivi di polemica suscitati da quell’edizione della rassegna veneziana, che trovarono eco nei quotidiani, nei rotocalchi e nelle riviste d’arte. Crispolti nel testo Un’accusa e una difesa pubblicato nel numero estivo di “Marcatrè” (n. 8-9-10, luglio-agosto-settembre 1964) affermava come il premio a Rauscheberg fosse ineccepibile da un punto di vista artistico e come la qualità della sua ricerca fosse nota e discussa da tempo anche in Italia, ma attaccava aspramente gli aspetti e gli eventi politico-culturali a corollario di tale scelta. Le opere di Rauschenberg, Johns, Chamberlain, Lichtenstein, Rosenquist, Oldenburg, Warhol non erano un’assoluta novità scoperta con la Biennale del 1964, ma erano, già da tempo, argomento di discussione e analisi tra gli artisti, i galleristi, i collezionisti e i critici italiani più aggiornati. L’intervento al convengo e il saggio conseguente, hanno cercato di mettere in luce alcuni momenti e alcuni testi esemplificativi della lettura italiana data in corso d’opera dell’arte americana della fine degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta. La rivista “Metro”, fondata e diretta da Bruno Alfieri, ha inanellato tra il 1960 e il 1963 una serie di approfondimenti ben documentati e illustrati su questi e altri artisti americani (anche di firme internazionali quali O’Hara, Cage, Steinberg, Jouffroy, Rosemblum), che divennero un punto fermo nella comprensione delle loro ricerche all’interno del panorama critico europeo. “Collage”, fondata come “rivista parlata” nel 1962 e poi stampata partire dal 1963, analizzò l’evoluzione delle ricerche artistiche dall’informale all’oggetto e al reportage, fino alla pop art, confrontandone la matrice statunitense con quella inglese. Della fine del 1963 era anche il numero speciale Dopo l’informale del “Verri” (dopo quello sull’informale del 1961) che indagava il panorama artistico italiano del periodo avendo ben presente la situazione d’oltre oceano, evidenziandone punti di forza e debolezze, influenze e criticità.

L'arte americana dei primi anni Sessanta nelle riviste italiane del periodo / Colombo, Davide. - (2017), pp. 167-185. (Intervento presentato al convegno Arte italiana 1960-1964. Identità culturale, confronti internazionali, modelli americani tenutosi a Miano, Museo del Novecento e Gallerie d'Italia nel 25 ottobre 2013).

L'arte americana dei primi anni Sessanta nelle riviste italiane del periodo

COLOMBO, Davide
2017-01-01

Abstract

Com’è noto, il premio per un artista straniero della XXXII Biennale di Venezia del 1964 assegnato a Robert Rauschenberg divenne il segnale del successo dell’arte americana e fu uno dei tanti motivi di polemica suscitati da quell’edizione della rassegna veneziana, che trovarono eco nei quotidiani, nei rotocalchi e nelle riviste d’arte. Crispolti nel testo Un’accusa e una difesa pubblicato nel numero estivo di “Marcatrè” (n. 8-9-10, luglio-agosto-settembre 1964) affermava come il premio a Rauscheberg fosse ineccepibile da un punto di vista artistico e come la qualità della sua ricerca fosse nota e discussa da tempo anche in Italia, ma attaccava aspramente gli aspetti e gli eventi politico-culturali a corollario di tale scelta. Le opere di Rauschenberg, Johns, Chamberlain, Lichtenstein, Rosenquist, Oldenburg, Warhol non erano un’assoluta novità scoperta con la Biennale del 1964, ma erano, già da tempo, argomento di discussione e analisi tra gli artisti, i galleristi, i collezionisti e i critici italiani più aggiornati. L’intervento al convengo e il saggio conseguente, hanno cercato di mettere in luce alcuni momenti e alcuni testi esemplificativi della lettura italiana data in corso d’opera dell’arte americana della fine degli anni Cinquanta e dei primi anni Sessanta. La rivista “Metro”, fondata e diretta da Bruno Alfieri, ha inanellato tra il 1960 e il 1963 una serie di approfondimenti ben documentati e illustrati su questi e altri artisti americani (anche di firme internazionali quali O’Hara, Cage, Steinberg, Jouffroy, Rosemblum), che divennero un punto fermo nella comprensione delle loro ricerche all’interno del panorama critico europeo. “Collage”, fondata come “rivista parlata” nel 1962 e poi stampata partire dal 1963, analizzò l’evoluzione delle ricerche artistiche dall’informale all’oggetto e al reportage, fino alla pop art, confrontandone la matrice statunitense con quella inglese. Della fine del 1963 era anche il numero speciale Dopo l’informale del “Verri” (dopo quello sull’informale del 1961) che indagava il panorama artistico italiano del periodo avendo ben presente la situazione d’oltre oceano, evidenziandone punti di forza e debolezze, influenze e criticità.
2017
9788899473235
L'arte americana dei primi anni Sessanta nelle riviste italiane del periodo / Colombo, Davide. - (2017), pp. 167-185. (Intervento presentato al convegno Arte italiana 1960-1964. Identità culturale, confronti internazionali, modelli americani tenutosi a Miano, Museo del Novecento e Gallerie d'Italia nel 25 ottobre 2013).
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