Prospettive transnazionali ed etnografie multilocali in Italia

Anche in Italia l’adozione di una prospettiva transnazionale nello studio antropologico dei processi migratori sembra favorire un’analisi più approfondita delle trasformazioni economiche, culturali e socio-politiche avvenute nell’interazione tra i contesti di approdo e quelli di origine. Nello stesso tempo le metodologie con cui gli etnografi costruiscono il loro campo d’indagine diventano sempre più sofisticate. Si contano sempre più ricerche multi-situate, con studiosi impegnati in spazi transnazionali che uniscono le culture delle migrazioni che si sviluppano nei contesti di origine con le pratiche sociali messe in atto dai migranti nei contesti di approdo. Si tratta, per lo più, di studi a carattere etnografico solitamente incentrati su uno specifico gruppo nazionale di migranti. Senza pretesa di esaustività, nel nostro breve contributo desideriamo esplorare alcuni dei temi principali che emergono da alcune di queste monografie . Più precisamente, dopo averne trattato le strategie metodologiche e di rappresentazione etnografica, desideriamo discutere gli aspetti che le accomunano quali una spiccata attenzione alle culture delle migrazioni che caratterizzano i contesti di origine, aspetto questo che sembra costituire una delle peculiarità antropologiche nello studio dei processi migratori, la disamina delle relazioni di genere ed intergenerazionali all’interno di molteplici forme di famiglie transnazionali e infine le ambivalenti esperienze di esclusione ed inclusione in un paese di immigrazione, l’Italia, un tempo famoso esempio antropologico di ospitalità mediterranea e che oggi si rivela sempre più inospitale e difficile per i migranti e i loro figli.