Nell’Italia di metà Cinquecento, le strategie culturali della Riforma protestante assumono una particolare tensione formativa. La necessità di alfabetizzare i cittadini di estrazione medio-bassa doveva affiancarsi alla formazione di strutture argomentativo-razionali per essere in grado di sostenere dibattiti e difendersi dalle accuse. L’obiettivo educativo principe dei Riformati italiani rimaneva, comunque, formare i convertiti a un diverso modo di intendere la comunità e a un senso morale condiviso. Tra le poche fonti dirette disponibili, alcuni testi in volgare di autori riformati permettono di delineare le istanze educative della Riforma italiana e il suo peculiare carattere, tra i modelli umanistici e la ricerca di una nuova lingua formativa mirata «all’intelligenza del vero».
«All’intelligenza del vero». Strategie formative dei primi Protestanti italiani / Salvarani, Luana. - In: RASSEGNA DI PEDAGOGIA. - ISSN 0033-9571. - LXXIV, 2016:3-4(2016), pp. 347-366. [https://doi.org/10.19272/201602104006]
«All’intelligenza del vero». Strategie formative dei primi Protestanti italiani
SALVARANI, Luana
2016-01-01
Abstract
Nell’Italia di metà Cinquecento, le strategie culturali della Riforma protestante assumono una particolare tensione formativa. La necessità di alfabetizzare i cittadini di estrazione medio-bassa doveva affiancarsi alla formazione di strutture argomentativo-razionali per essere in grado di sostenere dibattiti e difendersi dalle accuse. L’obiettivo educativo principe dei Riformati italiani rimaneva, comunque, formare i convertiti a un diverso modo di intendere la comunità e a un senso morale condiviso. Tra le poche fonti dirette disponibili, alcuni testi in volgare di autori riformati permettono di delineare le istanze educative della Riforma italiana e il suo peculiare carattere, tra i modelli umanistici e la ricerca di una nuova lingua formativa mirata «all’intelligenza del vero».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.