L'articolo costituisce una riflessione sul concetto di "tomismo". Esso si propone di indagare e sottolineare il ruolo svolto dal maestro generale dell'Ordine Domenicano, il filosofo e teologo bretone Erveo di Nédellec (XIV secolo), nella ricezione e diffusione delle dottrine di Tommaso d'Aquino soprattutto in Italia. In particolare, l'articolo intende provare che nel XIV secolo non esisteva una definizione univoca e condivisa di tomismo, poiché le dottrine di Tommaso erano state interpretate variamente e spesso in maniera contrastata. Nell'articolo si dicutono due casi che provano questa tesi: il ruolo svolto dalla forma sostanziale nel processo di individuazione delle sostanze naturali e il dibattito sulla natura della rappresentazione mentale. Tommaso si è espresso in maniera non univoca nelle sue opere riguardo a questi temi e questa varietà di formulazioni ha dato modo agli autori medievali di proporre, nel nome di Tommaso, teorie dell'individuazione e della forma molto diverse tra loro. L'interpretazione offerta dal maestro bretone si affermò in Italia come quella ortodossa e prevalente, e fu così seguita da numerosi discepoli (Francesco da Prato, Stefano da Rieti, Graziadio d'Ascoli).

Le Thomisme en Italie au XIVe siècle: d’Hervé de Nédellec à François de Prato / Amerini, Fabrizio. - In: MEMORIE DOMENICANE. - ISSN 1121-9343. - 46:(2015), pp. 499-512.

Le Thomisme en Italie au XIVe siècle: d’Hervé de Nédellec à François de Prato

AMERINI, Fabrizio
2015-01-01

Abstract

L'articolo costituisce una riflessione sul concetto di "tomismo". Esso si propone di indagare e sottolineare il ruolo svolto dal maestro generale dell'Ordine Domenicano, il filosofo e teologo bretone Erveo di Nédellec (XIV secolo), nella ricezione e diffusione delle dottrine di Tommaso d'Aquino soprattutto in Italia. In particolare, l'articolo intende provare che nel XIV secolo non esisteva una definizione univoca e condivisa di tomismo, poiché le dottrine di Tommaso erano state interpretate variamente e spesso in maniera contrastata. Nell'articolo si dicutono due casi che provano questa tesi: il ruolo svolto dalla forma sostanziale nel processo di individuazione delle sostanze naturali e il dibattito sulla natura della rappresentazione mentale. Tommaso si è espresso in maniera non univoca nelle sue opere riguardo a questi temi e questa varietà di formulazioni ha dato modo agli autori medievali di proporre, nel nome di Tommaso, teorie dell'individuazione e della forma molto diverse tra loro. L'interpretazione offerta dal maestro bretone si affermò in Italia come quella ortodossa e prevalente, e fu così seguita da numerosi discepoli (Francesco da Prato, Stefano da Rieti, Graziadio d'Ascoli).
2015
Le Thomisme en Italie au XIVe siècle: d’Hervé de Nédellec à François de Prato / Amerini, Fabrizio. - In: MEMORIE DOMENICANE. - ISSN 1121-9343. - 46:(2015), pp. 499-512.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11381/2806206
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