INTRODUZIONE I carcerati sono ritenuti a rischio di ipovitaminosi D. La presente analisi ha rilevato la calcemia e/o la concentrazione ematica di vitamina D (25OHD) nei detenuti degli Istituti Penitenziari di Parma ed indagato possibili fattori in relazione ad esse. METODI Dei 133 soggetti (maschi, maggiorenni) detenuti da almeno 3 anni, sono stati esclusi quelli con patologie o terapie tali da influenzare il metabolismo di calcio e/o 25OHD. Sono stati quindi valutate calcemia e/o 25OHD di 110 detenuti, per metterle in relazione con età, indice di massa corporea (IMC), fototipo, regime detentivo e positività alla Mantoux. E’stata effettuata un’indagine descrittiva e sono state studiate possibili relazioni con analisi multivariata. RISULTATI Il 30% dei soggetti presenta ipovitaminosi D conclamata e il 62% è a rischio di ipovitaminosi; l’età media risulta di 53 anni (29-89); il 40% dei detenuti è normopeso, il 57,3% è sovrappeso o obeso (mediana IMC=26), il 2,7 % è affetto da anoressia; la carnagione è prevalentemente chiara (fototipo 1-2 nell’80%); il 27,2% è in regime di alta sicurezza, il 72,8% è ubicato nelle sezioni comuni o in semilibertà; la Mantoux è risultata positiva nel 16% dei casi, negativa nel 36%, non rilevabile nel 48%. La regressione logistica evidenzia che età, IMC e fototipo non sembrano essere in relazione con calcemia e/o 25OHD; la detenzione ad alta sicurezza (OR=3,7; IC 95%=1,5-9,1; p=0,004) e la Mantoux positiva (OR=4,9; IC 95%=1,2-19,9; p=0,025) sono invece in relazione con ipovitaminosi D. CONCLUSIONI La detenzione, ed in particolare il regime di alta sicurezza, risulta influenzare il rischio di ipovitaminosi D. Anche la positività alla Mantoux è in relazione a deficit di 25OHD. Tali dati confermano l’utilità di interventi di integrazione vitaminica nei detenuti in regime 41Bis e/o Mantoux positivi. Questa indagine preliminare suggerisce approfondimenti, anche relativamente a dieta e anni di detenzione.

Analisi dei possibili fattori correlati a ipovitaminosi D nella popolazione detenuta negli istituti penitenziari di Parma / Rampini, Alessandra; Ciusa, Francesco; Choroma, Faissal; Serventi, Michele; Faoro, Milena; Goldoni, Matteo; Faccini, Laura; Pasquarella, Cesira Isabella Maria; Signorelli, Carlo. - (2015), pp. 96-96. (Intervento presentato al convegno Alimentare la Salute tenutosi a Milano nel 14-17 Ottobre 2015).

Analisi dei possibili fattori correlati a ipovitaminosi D nella popolazione detenuta negli istituti penitenziari di Parma

RAMPINI, Alessandra;GOLDONI, Matteo;FACCINI, Laura;PASQUARELLA, Cesira Isabella Maria;SIGNORELLI, Carlo
2015-01-01

Abstract

INTRODUZIONE I carcerati sono ritenuti a rischio di ipovitaminosi D. La presente analisi ha rilevato la calcemia e/o la concentrazione ematica di vitamina D (25OHD) nei detenuti degli Istituti Penitenziari di Parma ed indagato possibili fattori in relazione ad esse. METODI Dei 133 soggetti (maschi, maggiorenni) detenuti da almeno 3 anni, sono stati esclusi quelli con patologie o terapie tali da influenzare il metabolismo di calcio e/o 25OHD. Sono stati quindi valutate calcemia e/o 25OHD di 110 detenuti, per metterle in relazione con età, indice di massa corporea (IMC), fototipo, regime detentivo e positività alla Mantoux. E’stata effettuata un’indagine descrittiva e sono state studiate possibili relazioni con analisi multivariata. RISULTATI Il 30% dei soggetti presenta ipovitaminosi D conclamata e il 62% è a rischio di ipovitaminosi; l’età media risulta di 53 anni (29-89); il 40% dei detenuti è normopeso, il 57,3% è sovrappeso o obeso (mediana IMC=26), il 2,7 % è affetto da anoressia; la carnagione è prevalentemente chiara (fototipo 1-2 nell’80%); il 27,2% è in regime di alta sicurezza, il 72,8% è ubicato nelle sezioni comuni o in semilibertà; la Mantoux è risultata positiva nel 16% dei casi, negativa nel 36%, non rilevabile nel 48%. La regressione logistica evidenzia che età, IMC e fototipo non sembrano essere in relazione con calcemia e/o 25OHD; la detenzione ad alta sicurezza (OR=3,7; IC 95%=1,5-9,1; p=0,004) e la Mantoux positiva (OR=4,9; IC 95%=1,2-19,9; p=0,025) sono invece in relazione con ipovitaminosi D. CONCLUSIONI La detenzione, ed in particolare il regime di alta sicurezza, risulta influenzare il rischio di ipovitaminosi D. Anche la positività alla Mantoux è in relazione a deficit di 25OHD. Tali dati confermano l’utilità di interventi di integrazione vitaminica nei detenuti in regime 41Bis e/o Mantoux positivi. Questa indagine preliminare suggerisce approfondimenti, anche relativamente a dieta e anni di detenzione.
2015
Analisi dei possibili fattori correlati a ipovitaminosi D nella popolazione detenuta negli istituti penitenziari di Parma / Rampini, Alessandra; Ciusa, Francesco; Choroma, Faissal; Serventi, Michele; Faoro, Milena; Goldoni, Matteo; Faccini, Laura; Pasquarella, Cesira Isabella Maria; Signorelli, Carlo. - (2015), pp. 96-96. (Intervento presentato al convegno Alimentare la Salute tenutosi a Milano nel 14-17 Ottobre 2015).
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