Il volume nasce dal convegno omonimo tenutosi a Parma nel dicembre del 2013 a chiusura delle iniziative per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. Con la direzione scientifica di Marco Capra e Antonio Carlini, il convegno è stato organizzato da Casa della Musica (istituzione del Comune di Parma), Università di Parma, Centro Internazionale di Ricerca sui Periodici Musicali, Università di Bologna-Archivio del Canto, Archivio delle Società Filarmoniche Italiane. L’argomento riguarda uno degli aspetti più interessanti e significativi legati alla musica e alla figura del compositore: le modalità attraverso le quali le sue opere – concepite per il pubblico ancora assai ristretto del teatro d’opera del XIX secolo – si siano poi tradotte in un repertorio di temi musicali, vicende e personaggi, luoghi comuni e modi di dire entrato stabilmente nell’immaginario e nelle consuetudini di un numero di persone assai più ampio e vario rispetto a quello dei frequentatori abituali dei teatri. In particolare, l'articolo introduce nel dettaglio alle ragioni che hanno ispirato il convegno e si sofferma sul ruolo delle fonti iconografiche per la ricostruzione della prassi esecutiva.
La prospettiva marginale: premesse e sviluppi / Capra, Marco. - STAMPA. - (2015), pp. 7-13. (Intervento presentato al convegno Fuori dal teatro. Modi e percorsi della divulgazione di Verdi tenutosi a Parma nel 10-11 dicembre 2013).
La prospettiva marginale: premesse e sviluppi
CAPRA, Marco
2015-01-01
Abstract
Il volume nasce dal convegno omonimo tenutosi a Parma nel dicembre del 2013 a chiusura delle iniziative per il bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi. Con la direzione scientifica di Marco Capra e Antonio Carlini, il convegno è stato organizzato da Casa della Musica (istituzione del Comune di Parma), Università di Parma, Centro Internazionale di Ricerca sui Periodici Musicali, Università di Bologna-Archivio del Canto, Archivio delle Società Filarmoniche Italiane. L’argomento riguarda uno degli aspetti più interessanti e significativi legati alla musica e alla figura del compositore: le modalità attraverso le quali le sue opere – concepite per il pubblico ancora assai ristretto del teatro d’opera del XIX secolo – si siano poi tradotte in un repertorio di temi musicali, vicende e personaggi, luoghi comuni e modi di dire entrato stabilmente nell’immaginario e nelle consuetudini di un numero di persone assai più ampio e vario rispetto a quello dei frequentatori abituali dei teatri. In particolare, l'articolo introduce nel dettaglio alle ragioni che hanno ispirato il convegno e si sofferma sul ruolo delle fonti iconografiche per la ricostruzione della prassi esecutiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.