Uno dei capolavori di Giulio Romano, l'entrata principale del Palazzo Te a Mantova, è molto simile all'entrata a tre navate del Palazzo Farnese in Roma di Antonio da Sangallo il Giovane. L'ingresso mantovano è ancora più simile al vestibolo tra i due cortili rettangolari disegnati da Gianfrancesco da Sangallo per Raffaello e destinato a Villa Madama (Uffizi 273A) e a quello disehnmato da Antonio il Gioovane per la stessa villa (U 314A). Soluzioni di questo tipo derivano dalla misinterpretazione da parte di fra' Giocondo (1511 e 1513) de passo di Vitruvio sulla "Nobilium amplissima domus".
Giulio Romano architetto nel periodo mantovano: precisazioni su qualche ripresa da Raffaello / Adorni, Bruno. - STAMPA. - 1:(2013), pp. 121-128. (Intervento presentato al convegno Giornate di studio in onore di Arnaldo Bruschi tenutosi a Roma, Facoltà di Architettura nel 5-7 maggio 2011).
Giulio Romano architetto nel periodo mantovano: precisazioni su qualche ripresa da Raffaello
ADORNI, Bruno
2013-01-01
Abstract
Uno dei capolavori di Giulio Romano, l'entrata principale del Palazzo Te a Mantova, è molto simile all'entrata a tre navate del Palazzo Farnese in Roma di Antonio da Sangallo il Giovane. L'ingresso mantovano è ancora più simile al vestibolo tra i due cortili rettangolari disegnati da Gianfrancesco da Sangallo per Raffaello e destinato a Villa Madama (Uffizi 273A) e a quello disehnmato da Antonio il Gioovane per la stessa villa (U 314A). Soluzioni di questo tipo derivano dalla misinterpretazione da parte di fra' Giocondo (1511 e 1513) de passo di Vitruvio sulla "Nobilium amplissima domus".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.