Sullo scorcio degli anni Sessanta del Novecento, e per tutto il decennio successivo, l’esposizione ha assunto un ruolo determinante quale strumento dell’artista per esprimere il dissenso nei confronti delle istituzioni e del mercato dell’arte. Il ‘mostrare’ diventa il linguaggio dell’artista visivo; dalla riflessione sul rapporto tra l’opera, il corpo e lo spazio si generano nuove ipotesi espressive: dall’autoriflessione, all’analisi sul linguaggio, sul sistema dell’arte e sul ruolo dell’artista. È questo un territorio d’indagine in cui si stanno moltiplicando gli studi e all’interno del quale si inserisce questo contributo su Ugo La Pietra che ha inteso l’esposizione come strumento di sollecitazione da parte del visitatore alla rilettura del proprio contesto di vita, alla riflessione sui temi legati al ruolo dell’arte e del progetto. Si analizzerà il linguaggio di La Pietra (si farà riferimento alla mostra Cronografie del 1980), qui definito antiretorico per la costante messa in discussione dei codici aulici, confrontando metodologie d’analisi testuale, con quello storico-critico che consente di contestualizzare l’uso di figure retoriche all’interno della cultura progettuale ed espositiva in anni anni segnati anche dall’assunzione da parte di molti artisti del ruolo di ‘agitatore sociale’.
L'antiretorica espositiva di Ugo La Pietra / Zanella, Francesca. - In: BETWEEN. - ISSN 2039-6597. - 4:7(2014), pp. 1-16. [10.13125/2039-6597/1127]
L'antiretorica espositiva di Ugo La Pietra
ZANELLA, Francesca
2014-01-01
Abstract
Sullo scorcio degli anni Sessanta del Novecento, e per tutto il decennio successivo, l’esposizione ha assunto un ruolo determinante quale strumento dell’artista per esprimere il dissenso nei confronti delle istituzioni e del mercato dell’arte. Il ‘mostrare’ diventa il linguaggio dell’artista visivo; dalla riflessione sul rapporto tra l’opera, il corpo e lo spazio si generano nuove ipotesi espressive: dall’autoriflessione, all’analisi sul linguaggio, sul sistema dell’arte e sul ruolo dell’artista. È questo un territorio d’indagine in cui si stanno moltiplicando gli studi e all’interno del quale si inserisce questo contributo su Ugo La Pietra che ha inteso l’esposizione come strumento di sollecitazione da parte del visitatore alla rilettura del proprio contesto di vita, alla riflessione sui temi legati al ruolo dell’arte e del progetto. Si analizzerà il linguaggio di La Pietra (si farà riferimento alla mostra Cronografie del 1980), qui definito antiretorico per la costante messa in discussione dei codici aulici, confrontando metodologie d’analisi testuale, con quello storico-critico che consente di contestualizzare l’uso di figure retoriche all’interno della cultura progettuale ed espositiva in anni anni segnati anche dall’assunzione da parte di molti artisti del ruolo di ‘agitatore sociale’.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.