INTRODUZIONE Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2012-2014 prevede l'armonizzazione delle strategie vaccinali al fine di garantire parità di accesso alle prestazioni da parte dei cittadini; il completamento dell'anagrafe vaccinale informatizzata, collegata a quella sanitaria e a quelle comunali; l'implementazione delle campagne vaccinali nella popolazione con potenziamento delle capacità comunicative del personale volte a diffondere la cultura della prevenzione vaccinale; la stesura di rapporti periodici di autovalutazione sulle attività di vaccinazione fornite agli operatori e un sistema di monitoraggio degli eventi avversi. Poiché le attuali norme stabiliscono l'obbligo per le Regioni e Province Autonome di garantire le vaccinazioni previste dai LEA, demandando alla loro esclusiva pertinenza le modalità organizzative e gestionali, è apparso utile disegnare un'indagine sull'organizzazione dei servizi vaccinali nelle diverse Regioni e ASL italiane con l'obiettivo di valutare eventuali eterogeneità territoriali e procedure correlate a coperture più elevate. MATERIALI E METODI Da gennaio a giugno 2013 è stato inviato, per posta elettronica e previo contatto telefonico, un questionario di 22 domande ai responsabili dei servizi vaccinali pediatrici di tutte le 158 ASL italiane. Le domande riguardavano: informatizzazione del servizio, gestione degli appuntamenti, richiamo degli inadempienti, tipologia delle campagne di sensibilizzazione della popolazione, personale impiegato nelle diverse fasi, formazione del personale, stesura di rapporti, certificazione di qualità e calendario vaccinale. RISULTATI Sono stati raccolti 125 questionari (79%): 62 dal Nord, 34 dal Centro e 29 da Sud ed Isole. La completa informatizzazione per la gestione del primo appuntamento e per richiami, in caso di inadempienza, si riscontra maggiormente al Nord (56,5%) rispetto a Centro (11,8%) e Sud (3,5%). Oltre il 60% delle ASL delle seguenti Regioni impiega la sola Anagrafe comunale come fonte di nominativi: Molise, PA Bolzano, Basilicata, Abruzzo, Lazio, Sicilia, Sardegna, Puglia, Calabria; diverse regioni utilizzano anagrafi vaccinali cartacee (Abruzzo, Sardegna, Calabria, Sicilia, Marche, Puglia). La raccolta dell'anamnesi avviene ancora con sistema cartaceo libero in Liguria (25%),Calabria (20%),Campania (14,3%). Per quanto riguarda le campagne di sensibilizzazione, nel Nord e nel Centro si predilige l'invio di materiale informativo (82,3% e 73,5%), le iniziative per famiglie straniere (54,8% e 41,2%) e l'informazione durante la gravidanza (48,4% e 55,9%), mentre nel Sud (34,5%,31%, 20,7% rispettivamente) è maggiore il coinvolgimento dei Pediatri (69% vs. 32,3% del Nord e 52,9% del Centro) e l'affissione di locandine in luoghi pubblici (79,3% vs. 32,3% e 52,9%). Corsi di formazione per gli operatori sulla comunicazione sono carenti (meno del 50% delle ASL) in Sicilia, Campania, Valle d'Aosta. Rapporti di autovalutazione su attività svolta, inadempienze e reazioni avverse sono più frequenti al Nord (79%, 66,1% e 67,7% rispettivamente) che al Centro (43,5%, 50% e 47,1%) e al Sud (30,6%, 13,8% e 37,9%). DISCUSSIONE Lo studio evidenzia una grande eterogeneità territoriale, sia tra Regioni che tra singole ASL, riguardo agli obiettivi previsti dal PNPV 2012-2014,che non sono ancora stati raggiunti in molte realtà. Le maggiori differenze si ritrovano ai livelli gestionale e organizzativo, strumenti essenziali per mantenere un'adeguata copertura vaccinale. E' auspicabile, pertanto, il raggiungimento di una maggiore uniformità al fine di assicurare equità del servizio su tutto il territorio nazionale.
Indagine nazionale sull'organizzazione dei servizi vaccinali pediatrici / Signorelli, Carlo; Ciorba, Veronica; Pezzetti, Federica; Veronesi, Licia; Manotti, Pietro; Camia, Paola; Pasquarella, Cesira Isabella Maria. - ELETTRONICO. - (2013). (Intervento presentato al convegno 46° Congresso Nazionale SITI tenutosi a Giardini Naxos-Taormina nel 17-20 Ottobre 2013).
Indagine nazionale sull'organizzazione dei servizi vaccinali pediatrici
SIGNORELLI, Carlo;CIORBA, Veronica;PEZZETTI, Federica;VERONESI, Licia;MANOTTI, Pietro;CAMIA, Paola;PASQUARELLA, Cesira Isabella Maria
2013-01-01
Abstract
INTRODUZIONE Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale (PNPV) 2012-2014 prevede l'armonizzazione delle strategie vaccinali al fine di garantire parità di accesso alle prestazioni da parte dei cittadini; il completamento dell'anagrafe vaccinale informatizzata, collegata a quella sanitaria e a quelle comunali; l'implementazione delle campagne vaccinali nella popolazione con potenziamento delle capacità comunicative del personale volte a diffondere la cultura della prevenzione vaccinale; la stesura di rapporti periodici di autovalutazione sulle attività di vaccinazione fornite agli operatori e un sistema di monitoraggio degli eventi avversi. Poiché le attuali norme stabiliscono l'obbligo per le Regioni e Province Autonome di garantire le vaccinazioni previste dai LEA, demandando alla loro esclusiva pertinenza le modalità organizzative e gestionali, è apparso utile disegnare un'indagine sull'organizzazione dei servizi vaccinali nelle diverse Regioni e ASL italiane con l'obiettivo di valutare eventuali eterogeneità territoriali e procedure correlate a coperture più elevate. MATERIALI E METODI Da gennaio a giugno 2013 è stato inviato, per posta elettronica e previo contatto telefonico, un questionario di 22 domande ai responsabili dei servizi vaccinali pediatrici di tutte le 158 ASL italiane. Le domande riguardavano: informatizzazione del servizio, gestione degli appuntamenti, richiamo degli inadempienti, tipologia delle campagne di sensibilizzazione della popolazione, personale impiegato nelle diverse fasi, formazione del personale, stesura di rapporti, certificazione di qualità e calendario vaccinale. RISULTATI Sono stati raccolti 125 questionari (79%): 62 dal Nord, 34 dal Centro e 29 da Sud ed Isole. La completa informatizzazione per la gestione del primo appuntamento e per richiami, in caso di inadempienza, si riscontra maggiormente al Nord (56,5%) rispetto a Centro (11,8%) e Sud (3,5%). Oltre il 60% delle ASL delle seguenti Regioni impiega la sola Anagrafe comunale come fonte di nominativi: Molise, PA Bolzano, Basilicata, Abruzzo, Lazio, Sicilia, Sardegna, Puglia, Calabria; diverse regioni utilizzano anagrafi vaccinali cartacee (Abruzzo, Sardegna, Calabria, Sicilia, Marche, Puglia). La raccolta dell'anamnesi avviene ancora con sistema cartaceo libero in Liguria (25%),Calabria (20%),Campania (14,3%). Per quanto riguarda le campagne di sensibilizzazione, nel Nord e nel Centro si predilige l'invio di materiale informativo (82,3% e 73,5%), le iniziative per famiglie straniere (54,8% e 41,2%) e l'informazione durante la gravidanza (48,4% e 55,9%), mentre nel Sud (34,5%,31%, 20,7% rispettivamente) è maggiore il coinvolgimento dei Pediatri (69% vs. 32,3% del Nord e 52,9% del Centro) e l'affissione di locandine in luoghi pubblici (79,3% vs. 32,3% e 52,9%). Corsi di formazione per gli operatori sulla comunicazione sono carenti (meno del 50% delle ASL) in Sicilia, Campania, Valle d'Aosta. Rapporti di autovalutazione su attività svolta, inadempienze e reazioni avverse sono più frequenti al Nord (79%, 66,1% e 67,7% rispettivamente) che al Centro (43,5%, 50% e 47,1%) e al Sud (30,6%, 13,8% e 37,9%). DISCUSSIONE Lo studio evidenzia una grande eterogeneità territoriale, sia tra Regioni che tra singole ASL, riguardo agli obiettivi previsti dal PNPV 2012-2014,che non sono ancora stati raggiunti in molte realtà. Le maggiori differenze si ritrovano ai livelli gestionale e organizzativo, strumenti essenziali per mantenere un'adeguata copertura vaccinale. E' auspicabile, pertanto, il raggiungimento di una maggiore uniformità al fine di assicurare equità del servizio su tutto il territorio nazionale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.