Negli ultimi anni la scuola è stata, ed è tuttora, protagonista di profondi cambiamenti (riforme politiche, mutamenti del mercato del lavoro e di ordine sociale) che hanno influito sulla figura dell’insegnante. Anche a fronte di questi cambiamenti l’insegnamento è considerato un lavoro ad alto stress. I risultati di ricerca, accanto ai dati relativi alle condizioni stressanti che caratterizzano il lavoro nella scuola sottolineano come la maggioranza degli insegnanti non siano in burnout bensì siano motivati e riconoscano al lavoro una fonte di gratificazione importante. All’interno di questa seconda prospettiva l’obiettivo del presente lavoro è duplice: a) fornire un quadro descrittivo del potenziale degli insegnanti, del loro coinvolgimento e degli atteggiamenti nei confronti del lavoro; b) identificare profili di insegnanti caratterizzati da una maggiore motivazione e da una migliore performance. A tal fine 735 insegnanti (di età compresa tra i 23 e i 63 anni) hanno compilato un questionario autosomministrato. Il 49% lavora in una scuola primaria, il 28% presso una scuola secondaria di I grado e il 20% in una scuola secondaria di II grado. Gli insegnanti intervistati pur segnalando numerose difficoltà (ad esempio i cambiamenti introdotti in ambito scolastico visti come onere piuttosto che come stimolo) percepiscono un contesto di lavoro stimolante e caratterizzato da opportunità di apprendimento. È stata condotta un’analisi dei cluster per l’individuazione di differenti profili di insegnanti successivamente confrontati con le variabili utilizzate per descrivere la professione docente (Condizioni di lavoro, Relazioni, Attività, Competenze, Motivazione ed Equità). L’analisi ha permesso di identificare tre cluster distinti, capaci di rappresentare diversi profili di insegnanti. Il primo cluster, che raggruppa il 38,5% degli insegnanti definisce il gruppo dei Motivati, il secondo che raggruppa il 26,2% degli intervistati il gruppo dei Disimpegnati e l’ultimo, con il 35,3%, quello dei Conservatori. I risultati nel loro insieme segnalano la possibilità di utilizzare due leve, che in altri Paesi europei hanno dato risultati, per favorire la motivazione degli insegnanti: la qualità dei processi organizzativi e il recupero del collegamento tra qualità del lavoro e riconoscimenti ricevuti.

La motivazione degli insegnanti nella scuola che cambia / D., Guglielmi; S., Simbula; Panari, Chiara; F., Fraccaroli. - STAMPA. - (2014). (Intervento presentato al convegno La professionalità dell’insegnante: valorizzare il passato, progettare il futuro tenutosi a Bologna nel 20-21 Giugno 2013).

La motivazione degli insegnanti nella scuola che cambia

PANARI, Chiara;
2014-01-01

Abstract

Negli ultimi anni la scuola è stata, ed è tuttora, protagonista di profondi cambiamenti (riforme politiche, mutamenti del mercato del lavoro e di ordine sociale) che hanno influito sulla figura dell’insegnante. Anche a fronte di questi cambiamenti l’insegnamento è considerato un lavoro ad alto stress. I risultati di ricerca, accanto ai dati relativi alle condizioni stressanti che caratterizzano il lavoro nella scuola sottolineano come la maggioranza degli insegnanti non siano in burnout bensì siano motivati e riconoscano al lavoro una fonte di gratificazione importante. All’interno di questa seconda prospettiva l’obiettivo del presente lavoro è duplice: a) fornire un quadro descrittivo del potenziale degli insegnanti, del loro coinvolgimento e degli atteggiamenti nei confronti del lavoro; b) identificare profili di insegnanti caratterizzati da una maggiore motivazione e da una migliore performance. A tal fine 735 insegnanti (di età compresa tra i 23 e i 63 anni) hanno compilato un questionario autosomministrato. Il 49% lavora in una scuola primaria, il 28% presso una scuola secondaria di I grado e il 20% in una scuola secondaria di II grado. Gli insegnanti intervistati pur segnalando numerose difficoltà (ad esempio i cambiamenti introdotti in ambito scolastico visti come onere piuttosto che come stimolo) percepiscono un contesto di lavoro stimolante e caratterizzato da opportunità di apprendimento. È stata condotta un’analisi dei cluster per l’individuazione di differenti profili di insegnanti successivamente confrontati con le variabili utilizzate per descrivere la professione docente (Condizioni di lavoro, Relazioni, Attività, Competenze, Motivazione ed Equità). L’analisi ha permesso di identificare tre cluster distinti, capaci di rappresentare diversi profili di insegnanti. Il primo cluster, che raggruppa il 38,5% degli insegnanti definisce il gruppo dei Motivati, il secondo che raggruppa il 26,2% degli intervistati il gruppo dei Disimpegnati e l’ultimo, con il 35,3%, quello dei Conservatori. I risultati nel loro insieme segnalano la possibilità di utilizzare due leve, che in altri Paesi europei hanno dato risultati, per favorire la motivazione degli insegnanti: la qualità dei processi organizzativi e il recupero del collegamento tra qualità del lavoro e riconoscimenti ricevuti.
2014
La motivazione degli insegnanti nella scuola che cambia / D., Guglielmi; S., Simbula; Panari, Chiara; F., Fraccaroli. - STAMPA. - (2014). (Intervento presentato al convegno La professionalità dell’insegnante: valorizzare il passato, progettare il futuro tenutosi a Bologna nel 20-21 Giugno 2013).
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11381/2650462
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