Le Linee Guida Internazionali consigliano per il melanoma in situ un’asportazione chirurgica che abbia un margine di escissione (definito “di sicurezza”) di 5 mm e che raggiunga, in profondità, la fascia muscolare. L’esame istologico è un’indagine indispensabile per indicare se una lesione melanocitaria, clinicamente atipica, sia o non sia un melanoma. Pertanto, in presenza di un nevo clinicamente atipico, si procede alla sua asportazione chirurgica; l’escissione viene effettuata ad una distanza massima di 3 mm per deformare meno l’area interessata ed ottenere anche un miglior risultato estetico. Se il risultato istologico è di “melanoma in situ”, si interviene una seconda volta allargando la sede cicatriziale per portare la distanza dell’incisione chirurgica a 5 mm, rispetto alla lesione melanocitaria iniziale e si deve raggiungere anche la fascia muscolare sottostante. Lo scopo del presente studio è quello di capire se esiste un motivo nell’effettuare il secondo intervento di allargamento della ferita chirurgica di pregresso melanoma in situ a diffusione superficiale, già asportato con margini e fondo indenni. Vengono esclusi dal presente studio gli altri istotipi di melanoma. A tale fine sono stati controllati i referti istologici di tutti gli allargamenti dei melanomi in situ a diffusione superficiale degli ultimi sei anni degli ambulatori di dermatologia chirurgica e dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Parma e dell’Ospedale “Santa Chiara” di Trento. L’analisi di tali dati non ha mai rilevato infiltrazioni, né residui di cellule di melanoma nel pezzo operatorio ottenuto dal secondo intervento. I dati raccolti nel presente studio sollevano il dubbio che l’indicazione al secondo intervento chirurgico di allargamento, come dettato dalle Linee Guida Internazionali, rappresenti più una precauzione eccessiva che una effettiva necessità; certamente il suddetto risultato rappresenta un ulteriore stimolo per approfondire la ricerca in tema di melanoma in situ a diffusione superficiale.

Melanoma in situ a diffusione superficiale: riflessioni sui margini. di escissione / F., Presta; Zucchi, Alfredo; G., Zumiani; Satolli, Francesca; Fabrizi, Giuseppe. - (2012). (Intervento presentato al convegno Congresso Nazione Società Italiana di Dermatologia Chirurgica ed Oncologica tenutosi a Cervia nel 19-21 aprile 2012).

Melanoma in situ a diffusione superficiale: riflessioni sui margini. di escissione.

ZUCCHI, Alfredo;SATOLLI, Francesca;FABRIZI, Giuseppe
2012-01-01

Abstract

Le Linee Guida Internazionali consigliano per il melanoma in situ un’asportazione chirurgica che abbia un margine di escissione (definito “di sicurezza”) di 5 mm e che raggiunga, in profondità, la fascia muscolare. L’esame istologico è un’indagine indispensabile per indicare se una lesione melanocitaria, clinicamente atipica, sia o non sia un melanoma. Pertanto, in presenza di un nevo clinicamente atipico, si procede alla sua asportazione chirurgica; l’escissione viene effettuata ad una distanza massima di 3 mm per deformare meno l’area interessata ed ottenere anche un miglior risultato estetico. Se il risultato istologico è di “melanoma in situ”, si interviene una seconda volta allargando la sede cicatriziale per portare la distanza dell’incisione chirurgica a 5 mm, rispetto alla lesione melanocitaria iniziale e si deve raggiungere anche la fascia muscolare sottostante. Lo scopo del presente studio è quello di capire se esiste un motivo nell’effettuare il secondo intervento di allargamento della ferita chirurgica di pregresso melanoma in situ a diffusione superficiale, già asportato con margini e fondo indenni. Vengono esclusi dal presente studio gli altri istotipi di melanoma. A tale fine sono stati controllati i referti istologici di tutti gli allargamenti dei melanomi in situ a diffusione superficiale degli ultimi sei anni degli ambulatori di dermatologia chirurgica e dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria di Parma e dell’Ospedale “Santa Chiara” di Trento. L’analisi di tali dati non ha mai rilevato infiltrazioni, né residui di cellule di melanoma nel pezzo operatorio ottenuto dal secondo intervento. I dati raccolti nel presente studio sollevano il dubbio che l’indicazione al secondo intervento chirurgico di allargamento, come dettato dalle Linee Guida Internazionali, rappresenti più una precauzione eccessiva che una effettiva necessità; certamente il suddetto risultato rappresenta un ulteriore stimolo per approfondire la ricerca in tema di melanoma in situ a diffusione superficiale.
2012
Melanoma in situ a diffusione superficiale: riflessioni sui margini. di escissione / F., Presta; Zucchi, Alfredo; G., Zumiani; Satolli, Francesca; Fabrizi, Giuseppe. - (2012). (Intervento presentato al convegno Congresso Nazione Società Italiana di Dermatologia Chirurgica ed Oncologica tenutosi a Cervia nel 19-21 aprile 2012).
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