Le stenosi intestinali nel morbo di Crohn sono provocate da una esagerata risposta fibrogenica secondaria alla attivazione dei fibroblasti e delle cellule muscolari lisce che esita in una fibrosi transmurale.(1) Questo processo si verifica con maggiore frequenza nell'ileo terminale, nel colon ed a livello delle anastomosi ileo-coliche. Spesso nella storia clinica della malattia le stenosi determinano quadri occlusivi che impongono il ricorso alla resezione chirurgica. Come noto quasi l'80% dei pazienti subisce una resezione chirurgica nel corso della storia della malattia. Nonostante ciò, persistendo il meccanismo patogenetico, il rischio di recidiva stenotica, specie a livello anastomotico, è alto tanto che il 34% dei casi deve essere riresecato. (2) Per ridurre i rischi di un reintervento chirurgico e le conseguenze di un possibile intestino corto a partire dagli anni 80 sono state introdotte le tecniche di dilatazione endoscopica già impiegate con successo nelle stenosi intestinali di altra natura. Tuttavia i risultati delle varie casistiche apparse in letteratura non consentono a tutt'oggi di trarre conclusioni definitive specie a lungo termine sulla efficacia di questa metodica.(3,4,5,6) Scopo del presente studio è di riportare la nostra esperienza nella dilatazione endoscopica delle stenosi da morbo di Crohn, con particolare riferimento alla fattibilità, sicurezza e successo a lungo termine.

MALATTIA DI CROHN. L’ENDOSCOPIA DALLA DIAGNOSI ALLA TERAPIA. LE STENOSI / DALLA VALLE, Raffaele; DE ANGELIS, Gian Luigi; B., Bizzarri; N., De’Angelis. - (2008). (Intervento presentato al convegno 110° CONGRESSO SOCIETA’ ITALIANA DI CHIRURGIA tenutosi a ROMA nel 19-23 OTTOBRE).

MALATTIA DI CROHN. L’ENDOSCOPIA DALLA DIAGNOSI ALLA TERAPIA. LE STENOSI.

DALLA VALLE, Raffaele;DE ANGELIS, Gian Luigi;
2008-01-01

Abstract

Le stenosi intestinali nel morbo di Crohn sono provocate da una esagerata risposta fibrogenica secondaria alla attivazione dei fibroblasti e delle cellule muscolari lisce che esita in una fibrosi transmurale.(1) Questo processo si verifica con maggiore frequenza nell'ileo terminale, nel colon ed a livello delle anastomosi ileo-coliche. Spesso nella storia clinica della malattia le stenosi determinano quadri occlusivi che impongono il ricorso alla resezione chirurgica. Come noto quasi l'80% dei pazienti subisce una resezione chirurgica nel corso della storia della malattia. Nonostante ciò, persistendo il meccanismo patogenetico, il rischio di recidiva stenotica, specie a livello anastomotico, è alto tanto che il 34% dei casi deve essere riresecato. (2) Per ridurre i rischi di un reintervento chirurgico e le conseguenze di un possibile intestino corto a partire dagli anni 80 sono state introdotte le tecniche di dilatazione endoscopica già impiegate con successo nelle stenosi intestinali di altra natura. Tuttavia i risultati delle varie casistiche apparse in letteratura non consentono a tutt'oggi di trarre conclusioni definitive specie a lungo termine sulla efficacia di questa metodica.(3,4,5,6) Scopo del presente studio è di riportare la nostra esperienza nella dilatazione endoscopica delle stenosi da morbo di Crohn, con particolare riferimento alla fattibilità, sicurezza e successo a lungo termine.
2008
MALATTIA DI CROHN. L’ENDOSCOPIA DALLA DIAGNOSI ALLA TERAPIA. LE STENOSI / DALLA VALLE, Raffaele; DE ANGELIS, Gian Luigi; B., Bizzarri; N., De’Angelis. - (2008). (Intervento presentato al convegno 110° CONGRESSO SOCIETA’ ITALIANA DI CHIRURGIA tenutosi a ROMA nel 19-23 OTTOBRE).
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