Sono stati esaminate 9594 gravide sottoposte a diversi accertamenti allo scopo di individuare un aumento di rischio di avere un feto affetto da anomalie cromosomiche. Il confronto col cariotipo realmente riscontrato dimostra che soltanto l’età materna superiore a 35 anni, il riscontro di una plica nucale superiore a 4 mm e di un’anamnesi positiva per patologia cromosomica preesistente giustificano il ricorso alla diagnosi prenatale invasiva. I diversi test biochimici normalmente in uso, invece, non hanno dimostrato di possedere una capacità predittiva altrettanto valida.
Indicazioni alla diagnosi genetica prenatale. Osservazioni su una casistica di 9594 casi / E., Rotundo; F., Chiavazza; L., Camurri; Piantelli, Giovanni; VERROTTI DI PIANELLA, Carla; S., Gizzo; Gb, Nardelli. - In: LA RIVISTA ITALIANA DI GINECOLOGIA E OSTETRICIA. - ISSN 1824-0283. - 24:(2009), pp. 142-149.
Indicazioni alla diagnosi genetica prenatale. Osservazioni su una casistica di 9594 casi
PIANTELLI, Giovanni;VERROTTI DI PIANELLA, Carla;
2009-01-01
Abstract
Sono stati esaminate 9594 gravide sottoposte a diversi accertamenti allo scopo di individuare un aumento di rischio di avere un feto affetto da anomalie cromosomiche. Il confronto col cariotipo realmente riscontrato dimostra che soltanto l’età materna superiore a 35 anni, il riscontro di una plica nucale superiore a 4 mm e di un’anamnesi positiva per patologia cromosomica preesistente giustificano il ricorso alla diagnosi prenatale invasiva. I diversi test biochimici normalmente in uso, invece, non hanno dimostrato di possedere una capacità predittiva altrettanto valida.File | Dimensione | Formato | |
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