Background. Negli ultimi anni si è osservato un forte incremento di pazienti polipatologici, anziani, fragili caratterizzati da riacutizzazioni, malattie croniche, riospedalizzazioni ripetute e difficoltà alla dimissione. La causa principale di dimissione ritardata, non sicura e di precoce riospedalizzazione è la complessità nella relazione ospedale–territorio. Varie strategie sono state messe in atto per fronteggiare questo problema. L’AOU di Parma, con un bacino d’utenza di circa 500000 persone e circa 53000 ricoveri/anno, ha strutturato varie strategie per gestire questo tema. Tra queste vi è stata la centralizzazione di tutte le funzioni lungodegenziali nel DAI Geriatrico-Riabilitativo e l’implementazione di uno specifico percorso per le “dimissioni difficili”/bed blockers (3,5% di tutti i ricoveri). La complessità del processo di dimissione di tali pazienti é cruciale per la gestione del rischio e si può giovare di strumenti quali le Check-List (CL) che permettono di rilevare non conformità. Scopo. Valutare se una specifica CL per la dimissione può intercettare i quasi eventi, sia professionali che relazionali, rendendo sicure le dimissioni e garantendo la continuità assistenziale ospedale-territorio. Materiali e metodi. Presso la Lungodegenza Critica (58 letti, DM 20 giorni) è stata creata da un gruppo di lavoro multiprofessionale una CL specifica per la dimissione articolata su contenuti professionali (es informazione MMG, valutazione clinica, lettera dimissione, gestione presidi, igiene) e di relazione (es. informazioni mediche e assistenziali, recapiti, saluti) che viene agita dai diversi professionisti (Medico, Infermiere e OSS). La CL è stata applicata dal 1° ottobre ’11. Risultati. Dal 1° al 30 ottobre ’11 sono state compilate 75 CL relative a 75 dimissioni. 8 (11%) non sono state analizzate perché incomplete. 36 (48%) hanno rilevato la presenza di almeno una “non conformità” (in 2 schede vi erano 2 eventi segnalati per un totale di 40 “non conformità”). La distribuzione per professionista é la seguente: Medici 11 “non conformità” (4 professionali, 7 relazionali), Infermieri 18 (9 professionali, 9 relazionali) e OSS 11 (professionali). Conclusioni. Una CL per la dimissione del paziente mutipatologico e fragile sembra essere in grado di intercettare, in modo semplice, un elevato numero quasi eventi non segnalati tramite incident reporting, garantendo sicurezza e continuità assistenziale ospedale-territorio. Ulteriori studi sono necessari.
Come garantire continuità assistenziale e sicurezza della dimissione del paziente polipatologico dall’Ospedale al territorio? Esperienza pilota di utilizzo di un nuovo strumento: la Check-List per la dimissione da una Lungodegenza ospedaliera / G., Campaniello; A., Nouvenne; A., Dovani; F., Montali; B., Ptìrati; T., Vallara; F., Ladisa; L., Sircana; Borghi, Loris; Meschi, Tiziana. - (2011).
Come garantire continuità assistenziale e sicurezza della dimissione del paziente polipatologico dall’Ospedale al territorio? Esperienza pilota di utilizzo di un nuovo strumento: la Check-List per la dimissione da una Lungodegenza ospedaliera
BORGHI, Loris;MESCHI, Tiziana
2011-01-01
Abstract
Background. Negli ultimi anni si è osservato un forte incremento di pazienti polipatologici, anziani, fragili caratterizzati da riacutizzazioni, malattie croniche, riospedalizzazioni ripetute e difficoltà alla dimissione. La causa principale di dimissione ritardata, non sicura e di precoce riospedalizzazione è la complessità nella relazione ospedale–territorio. Varie strategie sono state messe in atto per fronteggiare questo problema. L’AOU di Parma, con un bacino d’utenza di circa 500000 persone e circa 53000 ricoveri/anno, ha strutturato varie strategie per gestire questo tema. Tra queste vi è stata la centralizzazione di tutte le funzioni lungodegenziali nel DAI Geriatrico-Riabilitativo e l’implementazione di uno specifico percorso per le “dimissioni difficili”/bed blockers (3,5% di tutti i ricoveri). La complessità del processo di dimissione di tali pazienti é cruciale per la gestione del rischio e si può giovare di strumenti quali le Check-List (CL) che permettono di rilevare non conformità. Scopo. Valutare se una specifica CL per la dimissione può intercettare i quasi eventi, sia professionali che relazionali, rendendo sicure le dimissioni e garantendo la continuità assistenziale ospedale-territorio. Materiali e metodi. Presso la Lungodegenza Critica (58 letti, DM 20 giorni) è stata creata da un gruppo di lavoro multiprofessionale una CL specifica per la dimissione articolata su contenuti professionali (es informazione MMG, valutazione clinica, lettera dimissione, gestione presidi, igiene) e di relazione (es. informazioni mediche e assistenziali, recapiti, saluti) che viene agita dai diversi professionisti (Medico, Infermiere e OSS). La CL è stata applicata dal 1° ottobre ’11. Risultati. Dal 1° al 30 ottobre ’11 sono state compilate 75 CL relative a 75 dimissioni. 8 (11%) non sono state analizzate perché incomplete. 36 (48%) hanno rilevato la presenza di almeno una “non conformità” (in 2 schede vi erano 2 eventi segnalati per un totale di 40 “non conformità”). La distribuzione per professionista é la seguente: Medici 11 “non conformità” (4 professionali, 7 relazionali), Infermieri 18 (9 professionali, 9 relazionali) e OSS 11 (professionali). Conclusioni. Una CL per la dimissione del paziente mutipatologico e fragile sembra essere in grado di intercettare, in modo semplice, un elevato numero quasi eventi non segnalati tramite incident reporting, garantendo sicurezza e continuità assistenziale ospedale-territorio. Ulteriori studi sono necessari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.