L’osservatorio del paesaggio e il colore del costruito Si comincia a parlare di Osservatori del Paesaggio già a partire dalla del 1939; ma solo con l’Art. 132 comma 4 dal "Codice dei beni culturali e del paesaggio” (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42), “Il Ministero e le regioni definiscono le politiche di tutela e valorizzazione del paesaggio tenendo conto anche degli studi, delle analisi e delle proposte formulati dall'Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio, istituito con decreto del Ministro, nonche' dagli Osservatori istituiti in ogni regione con le medesime finalità”. Si tratta di strumenti operativi che interrelano scienza, cultura ed economia per applicare una lettura pluridisciplinare, storico-culturale, ambientale, economica. Gli obbiettivi di questa istituzione partono dall’osservazione del territorio, per conoscerlo e esaltarne gli aspetti percettivi, alla valutazione delle trasformazioni avvenute e quindi ad una proposta di strumenti innovativi per la definizione di organi di tutela. In quest’ottica l’attenzione dell’ambito urbano attraverso il controllo del colore del costruito diventa fondamentale per l’integrità dell’immagine percettiva del paesaggio stesso. Il piano del colore dovrebbe, contrapponendosi alle mode del momento, regolamentare l’aspetto esteriore degli edifici di recente costruzione, ma inseriti in contesti storici urbani o in particolari ambienti di pregio. I colori utilizzati per l’edilizia in passato si diversificavano da zona a zona, tale varietà era assicurata non solo dall’uso di diversi materiali ma soprattutto dalla peculiarità delle diverse popolazioni appartenenti a diversi paesaggi e diversi climi.
L'OSSERVATORIO DEL PAESAGGIO E IL COLORE DEL COSTRUITO / Melley, Maria. - In: PRESENZA TECNICA IN EDILIZIA. - ISSN 2036-9042. - 267 maggio giugno:(2012), pp. 45-47.
L'OSSERVATORIO DEL PAESAGGIO E IL COLORE DEL COSTRUITO
MELLEY, Maria
2012-01-01
Abstract
L’osservatorio del paesaggio e il colore del costruito Si comincia a parlare di Osservatori del Paesaggio già a partire dalla del 1939; ma solo con l’Art. 132 comma 4 dal "Codice dei beni culturali e del paesaggio” (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42), “Il Ministero e le regioni definiscono le politiche di tutela e valorizzazione del paesaggio tenendo conto anche degli studi, delle analisi e delle proposte formulati dall'Osservatorio nazionale per la qualità del paesaggio, istituito con decreto del Ministro, nonche' dagli Osservatori istituiti in ogni regione con le medesime finalità”. Si tratta di strumenti operativi che interrelano scienza, cultura ed economia per applicare una lettura pluridisciplinare, storico-culturale, ambientale, economica. Gli obbiettivi di questa istituzione partono dall’osservazione del territorio, per conoscerlo e esaltarne gli aspetti percettivi, alla valutazione delle trasformazioni avvenute e quindi ad una proposta di strumenti innovativi per la definizione di organi di tutela. In quest’ottica l’attenzione dell’ambito urbano attraverso il controllo del colore del costruito diventa fondamentale per l’integrità dell’immagine percettiva del paesaggio stesso. Il piano del colore dovrebbe, contrapponendosi alle mode del momento, regolamentare l’aspetto esteriore degli edifici di recente costruzione, ma inseriti in contesti storici urbani o in particolari ambienti di pregio. I colori utilizzati per l’edilizia in passato si diversificavano da zona a zona, tale varietà era assicurata non solo dall’uso di diversi materiali ma soprattutto dalla peculiarità delle diverse popolazioni appartenenti a diversi paesaggi e diversi climi.File | Dimensione | Formato | |
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