Sulla base di un’integrazione sinergica dell’approccio generativo-trasformazionale di matrice chomskiana, della proposta tesnièriana della ‘grammatica delle reggenze’ e ancora della riflessione sull’Ipotesi delle Relazioni Tematiche di Ray Jackendoff, si propone un modello di rilettura, in funzione anche di una ricaduta didattica, degli aspetti del ‘caso’ nella lingua latina, in un approccio, già testato negli ultimi anni su alcune classi di Liceo, che sembra positivamente coniugare lo stimolo per l’insegnante a un approfondimento in chiave di un moderno approccio linguistico teorico con una soddisfacente possibilità di spiegare allo studente il fenomeno linguistico, in chiave insieme sincronica e diacronica. Tale proposta è vieppiù interessante anche nell’ottica dell’attuale riforma delle scuole superiori che, se da un lato recepisce il peso sempre più significativo delle lingue straniere moderne, dall’altra consente nei Licei Classici di diminuire a loro vantaggio le ore dedicate al latino e al greco e comprime di fatto nei Licei Linguistici, in un solo biennio, lo studio del latino per lo spazio dovuto alla terza lingua straniera: si presenta come introduttivo alle differenti discipline linguistiche e richiede un numero limitato di ore, mirando a fornire competenze di base fruibili in modo trasversale, non solo all’interno della singola disciplina, con un’attenzione in più alla formazione globale del discente. Se, da un lato, l’insegnamento delle lingue classiche esce valorizzato in quanto strumento di riflessione privilegiato per meglio comprendere i meccanismi linguistici più generali sottostanti, contribuendo a una sensibilizzazione linguistica a tutto tondo, pure all’interno delle riduzioni dei quadri-orari ministeriali, ulteriore stimolo a valutare l’utilità d’uso del modello proposto è dato dalla sempre maggiore presenza di stranieri nelle classi, nonché dalla giustamente emergente sensibilità alle difficoltà di studenti con problematiche di apprendimento, non ultima la dislessia, entrambe categorie che vivono spesso, per ragioni evidenti, il disagio di un approccio più tradizionale all’analisi logica come tradizionalmente impartita nelle scuole a oggi.
Sintassi dei casi e moderna riflessione linguistica. Note teoriche e didattiche / Astori, Davide. - (2011), pp. 355-370. (Intervento presentato al convegno Formal Linguistics and the Teaching of Latin. Theoretical and applied perspectives in comparative grammar tenutosi a Venezia nel 18-20 novembre 2010).
Sintassi dei casi e moderna riflessione linguistica. Note teoriche e didattiche
ASTORI, Davide
2011-01-01
Abstract
Sulla base di un’integrazione sinergica dell’approccio generativo-trasformazionale di matrice chomskiana, della proposta tesnièriana della ‘grammatica delle reggenze’ e ancora della riflessione sull’Ipotesi delle Relazioni Tematiche di Ray Jackendoff, si propone un modello di rilettura, in funzione anche di una ricaduta didattica, degli aspetti del ‘caso’ nella lingua latina, in un approccio, già testato negli ultimi anni su alcune classi di Liceo, che sembra positivamente coniugare lo stimolo per l’insegnante a un approfondimento in chiave di un moderno approccio linguistico teorico con una soddisfacente possibilità di spiegare allo studente il fenomeno linguistico, in chiave insieme sincronica e diacronica. Tale proposta è vieppiù interessante anche nell’ottica dell’attuale riforma delle scuole superiori che, se da un lato recepisce il peso sempre più significativo delle lingue straniere moderne, dall’altra consente nei Licei Classici di diminuire a loro vantaggio le ore dedicate al latino e al greco e comprime di fatto nei Licei Linguistici, in un solo biennio, lo studio del latino per lo spazio dovuto alla terza lingua straniera: si presenta come introduttivo alle differenti discipline linguistiche e richiede un numero limitato di ore, mirando a fornire competenze di base fruibili in modo trasversale, non solo all’interno della singola disciplina, con un’attenzione in più alla formazione globale del discente. Se, da un lato, l’insegnamento delle lingue classiche esce valorizzato in quanto strumento di riflessione privilegiato per meglio comprendere i meccanismi linguistici più generali sottostanti, contribuendo a una sensibilizzazione linguistica a tutto tondo, pure all’interno delle riduzioni dei quadri-orari ministeriali, ulteriore stimolo a valutare l’utilità d’uso del modello proposto è dato dalla sempre maggiore presenza di stranieri nelle classi, nonché dalla giustamente emergente sensibilità alle difficoltà di studenti con problematiche di apprendimento, non ultima la dislessia, entrambe categorie che vivono spesso, per ragioni evidenti, il disagio di un approccio più tradizionale all’analisi logica come tradizionalmente impartita nelle scuole a oggi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.