La discussione sull'"intensio et remissio formarum" nelle università italiane nei secoli XV-XVI documenta la caduta degli entusiasmi che avevano accolto nel secolo XIV le nuove tecniche di analisi sviluppate ad Oxford e Parigi. Se Paolo Veneto mostra ancora un certo interesse per questi linguaggi, l'assunzione delle "calculationes" da parte di Giovanni Marliani è sempre acritica e talvolta anche inadeguatra. Tiberio Bacilieri è esplicitamente ostile nei confronti di questo tipo di analisi, che viene solo menzionata da Pomponazzi e Nifo.
La filosofia nelle Università italiane: spinte dinamiche e resistenze nel dibattito sulla "intensio" e "remissio" (secoli XV-XVI) / Caroti, Stefano. - (2012), pp. 127-156. (Intervento presentato al convegno Nuovi Maestri e Antichi Testi. Umanesimo e Rinascimento alle origini del pensiero moderno. Atti del Convegno internazionale di studi in onore di Cesare Vasoli (Mantova 1-3 dicembre 2010) tenutosi a Mantova nel 1-3 dicembre 2010).
La filosofia nelle Università italiane: spinte dinamiche e resistenze nel dibattito sulla "intensio" e "remissio" (secoli XV-XVI)
CAROTI, Stefano
2012-01-01
Abstract
La discussione sull'"intensio et remissio formarum" nelle università italiane nei secoli XV-XVI documenta la caduta degli entusiasmi che avevano accolto nel secolo XIV le nuove tecniche di analisi sviluppate ad Oxford e Parigi. Se Paolo Veneto mostra ancora un certo interesse per questi linguaggi, l'assunzione delle "calculationes" da parte di Giovanni Marliani è sempre acritica e talvolta anche inadeguatra. Tiberio Bacilieri è esplicitamente ostile nei confronti di questo tipo di analisi, che viene solo menzionata da Pomponazzi e Nifo.File | Dimensione | Formato | |
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