Zwischen den theatern von Paris. "Les Contes d'Hoffmann" und das Pariser Musiktheater

Nella sua ultima opera, Offenbach tentava di risolvere la sua intera carriera artistica: un’opera sulle opere, un teatro che guarda con distacco alle convenzioni drammatiche e le manipola non solo per cavarne effetti comici, come avveniva nelle sue operette, ma per riflettere sul rapporto tra arte e vita, tra convenzioni e realtà. I diversi quadri e i racconti dei Contes d’Hoffmann sono sì tasselli autosufficienti di un puzzle, ma non sono interscambiabili: la simmetria complessiva fondata su prologo, epilogo e sul centrale atto d’Antonia organizzano una campata in cui le disavventure d’amore giovanile e grottesco, romantico e assoluto, galante e ingenuo sono diverse facce d’una maturazione emotiva che porta al disordine e all’eccesso ma che può essere riscattato dalla scelta dell’arte come sublimazione di se stessi: la scelta finale di Hoffmann di seguire la Musa invece di Stella.