Un'analisi approfondita di Thuc. I 23.4-6 permette di assegnare un pieno valore causale alla particella "gar" all'inizio del § 6. Questo dato, visto in rapporto alle più importanti scansioni (in particolare I 88 e 118.2) del discorso sull'avvicinamento allo scoppio del conflitto nel 431 a.C., dimostra che per Tucidide la paura spartana ingenerata dalla crescita della potenza ateniese, causa scatenante del conflitto, nasce dalle stesse vicende, le questioni di Corcirea e Potidea, che stanno per essere narrate in I 24-87. Lo storico non opera quindi una distinzione fra cause remote, che sarebbero state decisive (la "alethestate prophasis" del § 6), e le cause immediate del conflitto, che avrebbero avuto il ruolo di puri pretesti (le "aitiai kai diaphorai" del § 5), perché sono gli stessi eventi che danno vita a "i motivi e gli elementi di contesa" a determinare il fatto nuovo della rottura dell'equilibrio internazionale sancito dalla Pace dei Trent'Anni del 446/5. Nel contempo, è possibile osservare da vicino il lessico della causalità storica nel momento in cui si sta compiendo il passaggio dal concetto di causa come motivazione addotta dalle parti a quello di causa come ragione sganciata dai punti di vista soggettivi, ruolo, quest'ultimo, assunto in pieno dal termine "prophasis". Infine, il fatto che lo scoppio della guerra sia determinato per Tucidide dagli sviluppi recenti delle relazioni fra Sparta e Atene consente di cogliere più chiaramente la funzione della digressione di I 89-117 all'interno della struttura narrativa e argomentativa del primo libro delle Storie.
Tucidide e le cause della guerra: un punto di vista / Fantasia, Ugo. - STAMPA. - (2011), pp. 27-70.
Tucidide e le cause della guerra: un punto di vista
FANTASIA, Ugo
2011-01-01
Abstract
Un'analisi approfondita di Thuc. I 23.4-6 permette di assegnare un pieno valore causale alla particella "gar" all'inizio del § 6. Questo dato, visto in rapporto alle più importanti scansioni (in particolare I 88 e 118.2) del discorso sull'avvicinamento allo scoppio del conflitto nel 431 a.C., dimostra che per Tucidide la paura spartana ingenerata dalla crescita della potenza ateniese, causa scatenante del conflitto, nasce dalle stesse vicende, le questioni di Corcirea e Potidea, che stanno per essere narrate in I 24-87. Lo storico non opera quindi una distinzione fra cause remote, che sarebbero state decisive (la "alethestate prophasis" del § 6), e le cause immediate del conflitto, che avrebbero avuto il ruolo di puri pretesti (le "aitiai kai diaphorai" del § 5), perché sono gli stessi eventi che danno vita a "i motivi e gli elementi di contesa" a determinare il fatto nuovo della rottura dell'equilibrio internazionale sancito dalla Pace dei Trent'Anni del 446/5. Nel contempo, è possibile osservare da vicino il lessico della causalità storica nel momento in cui si sta compiendo il passaggio dal concetto di causa come motivazione addotta dalle parti a quello di causa come ragione sganciata dai punti di vista soggettivi, ruolo, quest'ultimo, assunto in pieno dal termine "prophasis". Infine, il fatto che lo scoppio della guerra sia determinato per Tucidide dagli sviluppi recenti delle relazioni fra Sparta e Atene consente di cogliere più chiaramente la funzione della digressione di I 89-117 all'interno della struttura narrativa e argomentativa del primo libro delle Storie.File | Dimensione | Formato | |
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