La difesa antipredatoria del nido è un comportamento adattativo negli uccelli, compiuto dai genitori per aumentare la propria fitness. E' stato evidenziato che esiste un'alta variabilità intraspecifica per la difesa e che è in relazione, soprattutto, ad alcuni fattori come la fase riproduttiva (Andersson et al., 1980), il sesso del genitore (Wiklund, 1990; Winkler, 1992), il numero di uova o nidiacei (Wiklund, 1990) e il tipo di predatore (Winkler, 1992). Lo scopo della presente ricerca, condotta nella provincia di Parma nel 1999 e 2000, è stato di valutare se il comportamento di difesa del nido del gheppio sia spiegabile con la teoria dell'investimento parentale e come esso vari in funzione del predatore. La difesa del nido è stata indotta presentando in due giorni distinti, un corvo imperiale (Corvus corax) e una cornacchia grigia (Corvus corone cornix) impagliati in posizione di riposo, posti su un posatoio provvisto di altoparlante dal quale veniva emesso il verso caratteristico della specie, riprodotto da un audioregistratore. Il posatoio era fissato alla sommità di un palo di alluminio alto 6,5 m, posto a circa 1,5 m dalla base del nido. Dopo 20 minuti dall'installazione del palo e nel momento in cui il maschio e la femmina erano presenti contemporaneamente presso il sito di nidificazione, lo sperimentatore, posto all'interno di un'autovettura distante almeno 50 m dal nido, provocava la rimozione a distanza del telo che celava il predatore e accendeva l'audioregistratore. Le attività comportamentali venivano registrate con un registratore digitale di eventi per la durata totale di 10 minuti. Gli esperimenti sono stati ripetuti 3 volte per ogni coppia: durante l'ultima settimana di incubazione, dopo una settimana dalla schiusa delle uova e quando i giovani erano prossimi all'involo. Alcune coppie sono state provate soltanto durante l'ultima fase di nidificazione. La maggior parte delle coppie non ha reagito al corvo imperiale mentre tutte hanno attaccato la cornacchia. In quest'ultimo caso l'intensità di difesa è aumentata nel corso della nidificazione sia nei maschi sia nelle femmine e la cornacchia è stata attaccata in modo significativamente diverso dai maschi e dalle femmine sia durante la prima fase di nidificazione (P=0.05) sia durante la seconda fase (P=0.05), mentre entrambi i sessi hanno difeso in modo simile quando i piccoli erano prossimi all'involo. Ciò fa supporre che le differenze intersessuali riscontrate siano imputabili alla netta spartizione dei ruoli tra i due sessi, che è molto marcata durante la fase di incubazione e durante la prima settimana dopo la schiusa. Le coppie che hanno allevato 4-5 piccoli, hanno difeso più intensamente rispetto alle coppie che hanno allevato 2-3 piccoli e quindi sia i maschi sia le femmine hanno regolato l'intensità di difesa in relazione alla grandezza della nidiata, ma tale tendenza è stata maggiore durante la fase precedente l'involo. Le coppie alle quali i due predatori sono stati presentati solo una volta, hanno difeso in modo simile a quelle provate in tutte e tre le fasi di nidificazione, dimostrando che l'aumento di difesa riscontrato non è imputabile a fenomeni di rinforzo positivo. Inoltre, il gheppio ha riconosciuto il corvo imperiale come potenziale predatore anche se questo non è presente naturalmente in provincia di Parma, ma lo ha, tuttavia, attaccato con minore intensità probabilmente a causa della mancanza di esperienza di interazione con questa specie. Quest'ultimo risultato dimostra, in ogni caso, che i meccanismi di rinforzo rappresentano un fattore fondamentale nel determinare il comportamento di difesa del gheppio eurasiatico.
Il comportamento di difesa del nido nel gheppio euroasiatico (_Falco tinnunculus_) / S., Casagrande; Csermely, Davide. - (2000), pp. 21-22. (Intervento presentato al convegno XIX Convegno Soc. Ital. Etologia tenutosi a San Giuliano Terme, Pisa nel 2000).
Il comportamento di difesa del nido nel gheppio euroasiatico (_Falco tinnunculus_)
CSERMELY, Davide
2000-01-01
Abstract
La difesa antipredatoria del nido è un comportamento adattativo negli uccelli, compiuto dai genitori per aumentare la propria fitness. E' stato evidenziato che esiste un'alta variabilità intraspecifica per la difesa e che è in relazione, soprattutto, ad alcuni fattori come la fase riproduttiva (Andersson et al., 1980), il sesso del genitore (Wiklund, 1990; Winkler, 1992), il numero di uova o nidiacei (Wiklund, 1990) e il tipo di predatore (Winkler, 1992). Lo scopo della presente ricerca, condotta nella provincia di Parma nel 1999 e 2000, è stato di valutare se il comportamento di difesa del nido del gheppio sia spiegabile con la teoria dell'investimento parentale e come esso vari in funzione del predatore. La difesa del nido è stata indotta presentando in due giorni distinti, un corvo imperiale (Corvus corax) e una cornacchia grigia (Corvus corone cornix) impagliati in posizione di riposo, posti su un posatoio provvisto di altoparlante dal quale veniva emesso il verso caratteristico della specie, riprodotto da un audioregistratore. Il posatoio era fissato alla sommità di un palo di alluminio alto 6,5 m, posto a circa 1,5 m dalla base del nido. Dopo 20 minuti dall'installazione del palo e nel momento in cui il maschio e la femmina erano presenti contemporaneamente presso il sito di nidificazione, lo sperimentatore, posto all'interno di un'autovettura distante almeno 50 m dal nido, provocava la rimozione a distanza del telo che celava il predatore e accendeva l'audioregistratore. Le attività comportamentali venivano registrate con un registratore digitale di eventi per la durata totale di 10 minuti. Gli esperimenti sono stati ripetuti 3 volte per ogni coppia: durante l'ultima settimana di incubazione, dopo una settimana dalla schiusa delle uova e quando i giovani erano prossimi all'involo. Alcune coppie sono state provate soltanto durante l'ultima fase di nidificazione. La maggior parte delle coppie non ha reagito al corvo imperiale mentre tutte hanno attaccato la cornacchia. In quest'ultimo caso l'intensità di difesa è aumentata nel corso della nidificazione sia nei maschi sia nelle femmine e la cornacchia è stata attaccata in modo significativamente diverso dai maschi e dalle femmine sia durante la prima fase di nidificazione (P=0.05) sia durante la seconda fase (P=0.05), mentre entrambi i sessi hanno difeso in modo simile quando i piccoli erano prossimi all'involo. Ciò fa supporre che le differenze intersessuali riscontrate siano imputabili alla netta spartizione dei ruoli tra i due sessi, che è molto marcata durante la fase di incubazione e durante la prima settimana dopo la schiusa. Le coppie che hanno allevato 4-5 piccoli, hanno difeso più intensamente rispetto alle coppie che hanno allevato 2-3 piccoli e quindi sia i maschi sia le femmine hanno regolato l'intensità di difesa in relazione alla grandezza della nidiata, ma tale tendenza è stata maggiore durante la fase precedente l'involo. Le coppie alle quali i due predatori sono stati presentati solo una volta, hanno difeso in modo simile a quelle provate in tutte e tre le fasi di nidificazione, dimostrando che l'aumento di difesa riscontrato non è imputabile a fenomeni di rinforzo positivo. Inoltre, il gheppio ha riconosciuto il corvo imperiale come potenziale predatore anche se questo non è presente naturalmente in provincia di Parma, ma lo ha, tuttavia, attaccato con minore intensità probabilmente a causa della mancanza di esperienza di interazione con questa specie. Quest'ultimo risultato dimostra, in ogni caso, che i meccanismi di rinforzo rappresentano un fattore fondamentale nel determinare il comportamento di difesa del gheppio eurasiatico.File | Dimensione | Formato | |
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