Diversi taxa di uccelli sono stati studiati per accertare la presenza di lateralizzazione. Tuttavia, gli uccelli rapaci sono stati trascurati, nonostante siano buoni candidati da questo punto di vista, in quanto molte specie rimanendo su un posatoio scrutano il terreno attorno ad esse per cercare potenziali prede. Esse, inoltre, catturano prede terrestri con le zampe, avendo nello stesso tempo la necessità di mantenere l’equilibrio stando in piedi. Questo studio ha cercato di mettere in evidenza, pertanto, l’esistenza di forme di lateralizzazione motoria in tre specie di Falconiformi e quattro di Strigiformi, temporaneamente in cattività per riabilitazione. Sono stati compiuti due esperimenti, in cui si è analizzato (a) la direzione della rotazione del corpo alla percezione di un suono sconosciuto prodotto alle spalle del rapace e (b) l’eventuale uso preferenziale delle zampe nella cattura di una preda terrestre. La lateralizzazione è stata chiaramente presente in entrambi gli esperimenti, sebbene con qualche differenza di esplicazione fra le specie. Infatti, quasi tutte le specie hanno ruotato il corpo in senso antiorario alla percezione del suono, sia nel primo test sia nei successivi, in particolar modo il gheppio (Falco tinnunculus) (P < 0,01). L’afferramento della preda ha mostrato un diverso uso delle zampe nei due taxa. I Falconiformi hanno costantemente preferito (P < 0,05) utilizzare una sola zampa, generalmente la destra, mentre gli Strigiformi entrambe (P < 0,05), sebbene una frazione consistente di individui abbia usato una sola zampa. Solamente la civetta (Athene noctua) ha avuto la tendenza a usare solo una zampa, in modo simile ai Falconiformi. Fra gli Strigiformi studiati, la civetta è la specie più ‘diurna’, suggerendo che la lateralizzazione nell’afferrare la preda possa essere più il risultato di adattamento che una sinapomorfia. La lateralizzazione sembra, pertanto, ampiamente diffusa negli uccelli rapaci. Anche l’uso preferenziale della zampa destra per afferrare sembra una tendenza comune, probabilmente connesso con un dimostrato uso negli uccelli dell’emisfero sinistro per la manipolazione del cibo.

Forme di lateralizzazione motoria negli uccelli rapaci / Csermely, Davide. - (2004), pp. 32-33. (Intervento presentato al convegno XXI Convegno Soc. Ital. Etologia tenutosi a Padova nel 2004).

Forme di lateralizzazione motoria negli uccelli rapaci

CSERMELY, Davide
2004-01-01

Abstract

Diversi taxa di uccelli sono stati studiati per accertare la presenza di lateralizzazione. Tuttavia, gli uccelli rapaci sono stati trascurati, nonostante siano buoni candidati da questo punto di vista, in quanto molte specie rimanendo su un posatoio scrutano il terreno attorno ad esse per cercare potenziali prede. Esse, inoltre, catturano prede terrestri con le zampe, avendo nello stesso tempo la necessità di mantenere l’equilibrio stando in piedi. Questo studio ha cercato di mettere in evidenza, pertanto, l’esistenza di forme di lateralizzazione motoria in tre specie di Falconiformi e quattro di Strigiformi, temporaneamente in cattività per riabilitazione. Sono stati compiuti due esperimenti, in cui si è analizzato (a) la direzione della rotazione del corpo alla percezione di un suono sconosciuto prodotto alle spalle del rapace e (b) l’eventuale uso preferenziale delle zampe nella cattura di una preda terrestre. La lateralizzazione è stata chiaramente presente in entrambi gli esperimenti, sebbene con qualche differenza di esplicazione fra le specie. Infatti, quasi tutte le specie hanno ruotato il corpo in senso antiorario alla percezione del suono, sia nel primo test sia nei successivi, in particolar modo il gheppio (Falco tinnunculus) (P < 0,01). L’afferramento della preda ha mostrato un diverso uso delle zampe nei due taxa. I Falconiformi hanno costantemente preferito (P < 0,05) utilizzare una sola zampa, generalmente la destra, mentre gli Strigiformi entrambe (P < 0,05), sebbene una frazione consistente di individui abbia usato una sola zampa. Solamente la civetta (Athene noctua) ha avuto la tendenza a usare solo una zampa, in modo simile ai Falconiformi. Fra gli Strigiformi studiati, la civetta è la specie più ‘diurna’, suggerendo che la lateralizzazione nell’afferrare la preda possa essere più il risultato di adattamento che una sinapomorfia. La lateralizzazione sembra, pertanto, ampiamente diffusa negli uccelli rapaci. Anche l’uso preferenziale della zampa destra per afferrare sembra una tendenza comune, probabilmente connesso con un dimostrato uso negli uccelli dell’emisfero sinistro per la manipolazione del cibo.
2004
Forme di lateralizzazione motoria negli uccelli rapaci / Csermely, Davide. - (2004), pp. 32-33. (Intervento presentato al convegno XXI Convegno Soc. Ital. Etologia tenutosi a Padova nel 2004).
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