Introduzione. Nonostante le numerose evidenze a favore dell’efficacia degli interventi di prevenzione cardiovascolare in termini di riduzione di mortalità e morbilità, il distacco tra le linee guida di riferimento e la pratica clinica è stato ampiamente documentato in diversi contesti, anche per quanto riguarda il paziente sintomatico e, come tale, a maggior rischio. In particolare, l’arteriopatia periferica (aorta addominale e arti inferiori) necessita, alla pari delle localizzazioni carotidea e coronaria della malattia aterosclerotica, di un intervento aggressivo sui diversi fattori di rischio. Al fine di assicurare al paziente con arteriopatia periferica un adeguato intervento di prevenzione secondaria, è stato intrapreso all’interno dell’Azienda Universitario-Ospedaliera di Parma un progetto di Prevenzione Hospital-Based, nato dall’integrazione tra la Chirurgia Vascolare e l’Ambulatorio Metabolico della Clinica Geriatrica. Materiali e metodi. Il progetto è destinato a tutti i pazienti che hanno accesso alla Chirurgia Vascolare, in regime di Day Hospital o di degenza, per arteriopatia periferica o aneurisma dell’aorta addominale. L’intervento consiste nella valutazione del profilo di rischio, sulla base di un protocollo standardizzato, che prevede: determinazione di peso, altezza, circonferenza vita, pressione arteriosa; dosaggio di glicemia, profilo lipidico completo, uricemia, PCR, omocisteina (HBA1C nei diabetici); ECG e ecocolor Doppler carotideo. Una volta individuati i fattori di rischio e definiti gli obiettivi di intervento, viene impostato per ogni paziente uno schema di terapia ed un programma di educazione sullo stile di vita, con relativo follow-up presso l’Ambulatorio Metabolico ad intervalli predefiniti (1, 3, e 12 mesi). Ad ogni controllo, vengono valutati il grado di adesione al protocollo ed il raggiungimento degli obiettivi pre-definiti, al fine di apportare gli adeguati interventi di correzione. Diversi indicatori sono previsti per valutare l’applicabilità e l’efficacia dell’intervento: indicatori di performance (tasso di impiego di antiaggreganti o anticoagulanti, statine, ACE-inibitore o ARB, beta-bloccanti) e di outcome (tasso di raggiungimento obiettivi in termini di LDL-C, pressione arteriosa, glicemia, HBA1C). Risultati preliminari. Dall’analisi preliminare dei primi 40 pazienti inseriti nel progetto (80% uomini), emerge un profilo di rischio caratterizzato da elevata prevalenza di ipertensione (86,7%); fumo e diabete sono presenti in circa 1/3 della casistica. L’unica dislipidemia aterogena rilevata è l’ipoalfaliproteinemia nel 20% dei casi, mentre la maggior parte dei pazienti non presenta dislipidemie specifiche. Tuttavia, in oltre il 60% dei casi, i livelli di ApoB sono elevati. Elevati livelli di PCR (> 3 mg/dL) e di omocisteina (> 15 mg/dL) sono presenti rispettivamente nel 66% e nel 90% dei casi. Le percentuali di pazienti “a target” all’ingresso nel protocollo sono le seguenti: 23.3 % per LDL-C < 100 mg/dL, 36,7% per PA < 140/90, 30% per BMI < 25, 33% per HBA1C < 7% (nei diabetici). Il tasso di impiego appropriato dei farmaci è del 50% per gli antiaggreganti/TAO, del 63.3% per gli ACE-inibitori/ARB e del 30% per le statine. Conclusioni. I dati preliminari dimostrano lo scarso controllo del profilo di rischio in pazienti ad alto rischio, anche se nel 40% dei casi si tratta di pazienti con una storia positiva per eventi coronarici o cerbrovascolari. Si conferma pertanto l’utilità del nostro progetto come strumento per migliorare l’intervento preventivo nel paziente vascolare.
LA PREVENZIONE SECONDARIA HOSPITAL BASED NEL PAZIENTE CON VASCULOPATIA PERIFERICA:PROGETTO DI COLLABORAZIONE TRA LA CHIRURGIA VASCOLARE E L'AMBULATORIO METABOLICO / DE TROIA, A.; Denti, L.; Azzarone, M.; Tecchio, T.; Mosso, F.; Corona, P.; Strozzi, Filippo; Biasi, L.; Perini, P.; Ceda, P.; Salcuni, P. F.. - In: ITALIAN JOURNAL OF VASCULAR AND ENDOVASCULAR SURGERY. - ISSN 1824-4777. - 15:(2008), pp. 10-10.
LA PREVENZIONE SECONDARIA HOSPITAL BASED NEL PAZIENTE CON VASCULOPATIA PERIFERICA:PROGETTO DI COLLABORAZIONE TRA LA CHIRURGIA VASCOLARE E L'AMBULATORIO METABOLICO
DE TROIA, A.;DENTI, L.;AZZARONE, M.;TECCHIO, T.;MOSSO, F.;CORONA, P.;STROZZI, Filippo;BIASI, L.;PERINI, P.;CEDA, P.;SALCUNI, P. F.
2008-01-01
Abstract
Introduzione. Nonostante le numerose evidenze a favore dell’efficacia degli interventi di prevenzione cardiovascolare in termini di riduzione di mortalità e morbilità, il distacco tra le linee guida di riferimento e la pratica clinica è stato ampiamente documentato in diversi contesti, anche per quanto riguarda il paziente sintomatico e, come tale, a maggior rischio. In particolare, l’arteriopatia periferica (aorta addominale e arti inferiori) necessita, alla pari delle localizzazioni carotidea e coronaria della malattia aterosclerotica, di un intervento aggressivo sui diversi fattori di rischio. Al fine di assicurare al paziente con arteriopatia periferica un adeguato intervento di prevenzione secondaria, è stato intrapreso all’interno dell’Azienda Universitario-Ospedaliera di Parma un progetto di Prevenzione Hospital-Based, nato dall’integrazione tra la Chirurgia Vascolare e l’Ambulatorio Metabolico della Clinica Geriatrica. Materiali e metodi. Il progetto è destinato a tutti i pazienti che hanno accesso alla Chirurgia Vascolare, in regime di Day Hospital o di degenza, per arteriopatia periferica o aneurisma dell’aorta addominale. L’intervento consiste nella valutazione del profilo di rischio, sulla base di un protocollo standardizzato, che prevede: determinazione di peso, altezza, circonferenza vita, pressione arteriosa; dosaggio di glicemia, profilo lipidico completo, uricemia, PCR, omocisteina (HBA1C nei diabetici); ECG e ecocolor Doppler carotideo. Una volta individuati i fattori di rischio e definiti gli obiettivi di intervento, viene impostato per ogni paziente uno schema di terapia ed un programma di educazione sullo stile di vita, con relativo follow-up presso l’Ambulatorio Metabolico ad intervalli predefiniti (1, 3, e 12 mesi). Ad ogni controllo, vengono valutati il grado di adesione al protocollo ed il raggiungimento degli obiettivi pre-definiti, al fine di apportare gli adeguati interventi di correzione. Diversi indicatori sono previsti per valutare l’applicabilità e l’efficacia dell’intervento: indicatori di performance (tasso di impiego di antiaggreganti o anticoagulanti, statine, ACE-inibitore o ARB, beta-bloccanti) e di outcome (tasso di raggiungimento obiettivi in termini di LDL-C, pressione arteriosa, glicemia, HBA1C). Risultati preliminari. Dall’analisi preliminare dei primi 40 pazienti inseriti nel progetto (80% uomini), emerge un profilo di rischio caratterizzato da elevata prevalenza di ipertensione (86,7%); fumo e diabete sono presenti in circa 1/3 della casistica. L’unica dislipidemia aterogena rilevata è l’ipoalfaliproteinemia nel 20% dei casi, mentre la maggior parte dei pazienti non presenta dislipidemie specifiche. Tuttavia, in oltre il 60% dei casi, i livelli di ApoB sono elevati. Elevati livelli di PCR (> 3 mg/dL) e di omocisteina (> 15 mg/dL) sono presenti rispettivamente nel 66% e nel 90% dei casi. Le percentuali di pazienti “a target” all’ingresso nel protocollo sono le seguenti: 23.3 % per LDL-C < 100 mg/dL, 36,7% per PA < 140/90, 30% per BMI < 25, 33% per HBA1C < 7% (nei diabetici). Il tasso di impiego appropriato dei farmaci è del 50% per gli antiaggreganti/TAO, del 63.3% per gli ACE-inibitori/ARB e del 30% per le statine. Conclusioni. I dati preliminari dimostrano lo scarso controllo del profilo di rischio in pazienti ad alto rischio, anche se nel 40% dei casi si tratta di pazienti con una storia positiva per eventi coronarici o cerbrovascolari. Si conferma pertanto l’utilità del nostro progetto come strumento per migliorare l’intervento preventivo nel paziente vascolare.File | Dimensione | Formato | |
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